Sono una troia non sono una santa (parte 4)
Data: 20/01/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: cagliostrus, Fonte: Annunci69
Uscendo in strada mi diressi rapidamente verso il parcheggio di fronte. Non so perché o anche da dove mi fosse venuta questa idea, ma ero convinto nella mia mente malata che dopo il suo straordinario successo con mia moglie a teatro, l'uomo grassoccio ora avrebbe voluto infilarle il suo grosso cazzo nella figa. E in tal caso l'avrebbe seguita nel parcheggio.
Ero anche convinto che fosse abbastanza eccitata da poterglielo persino permettere. Ma la parte ancora più malata era... che una parte di me voleva vederlo mentre lo faceva! Era una parte bestiale e sorda al flebile “Che cazzo stai facendo?” relegato in un angolo del mio cervello.
Il mio cellulare vibrò: “Ma dai! E quando pensi di arrivare?” Mi tremavano le dita mentre digitavo la mia risposta: “15-20 minuti. Sono appena uscito di casa” La sua risposta fu istantanea: “OK”.
La folla del cinema si era quasi dispersa quando finalmente ho visto il ciccione uscire sulla strada, seguito quasi immediatamente da una Katia arrabbiata. Le mie previsioni si confermavano, stava continuando a molestarla. La sentivo urlare contro di lui, anche se non riuscivo a capire ciò che veniva detto. Lui la precedeva ma si fermava ogni pochi passi e si girava aspettandola. Vidi Katia che alzava le braccia a difesa: cribbio! Stava ancora cercando di toccarle le tette, per strada?
Si avvicinavano e dovetti rapidamente girare sui tacchi per trovare un posto all'interno del grande parcheggio, da dove vederli senza essere scorto. Ma che ...
... diavolo stavo facendo? Perché io, un uomo adulto, mi nascondevo dietro un pilastro di cemento in un parcheggio a più piani scarsamente illuminato, in attesa che mia moglie comparisse con un altro uomo? Avrei dovuto raggiungerla e finalmente salvarla da quella assurda situazione. Schiantare di botte quel porco per quello che le aveva fatto al cinema. E magari rimproverare mia moglie per averlo lasciato fare, lasciato che abusasse di lei. Avrei dovuto minacciarle il divorzio! Ma non avevo intenzione di fare nessuna di queste cose. Continuai a nascondermi mentre il cuore mi batteva all'impazzata dentro al petto di conserva al mio respiro affannoso.
Sentii echeggiare il suono dei tacchi alti sul pavimento di cemento e il mormorio delle voci. Erano qui. Mi arrischiai a dare una rapida occhiata dietro l'angolo del mio nascondiglio, ma non erano loro. Era un'altra coppia, che vidi salire su un'auto vicina e partire. Adesso il mio respiro era davvero irregolare e mi sentivo male allo stomaco. Che diavolo stavo facendo!
Passò un altro minuto, che sembrò un'eternità. Il mio stomaco era un nodo. Poi riconobbi la voce: Katia stava parlando con lui. Ed era chiaramente irritata: "Non sei altro che un fottuto pervertito," stava dicendo a bassa voce, "Levati di dosso!"
L'uomo grassoccio ridacchiò appena, la sua risata echeggiò intorno al parcheggio a più piani quasi deserto. Era peggio di quanto pensassi. Stavano camminando fianco a fianco ma lui aveva chiaramente la mano sotto la ...