Seconda vacanza a tenerife
Data: 15/01/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Liliana1980, Fonte: Annunci69
... pranzo”
“certo sorellina,sarò puntuale”
Mi avvicino le do un bel bacione con lo schiocco.
cmq ha ragione, desidero rivedere il mio “David di Michelangelo” in versione olivastra.
Lo trovo intento a servire dei clienti, mi siedo al bancone, si avvicina.
“desidera qualcosa signora?”
“a parte che sono ancora signorina, quello che desidero non è in vendita, almeno credo”…
Lo so, la mia risposta è stata molto sfacciata, volevo metterlo in crisi.
“in questo villaggio è tutto compreso e mi scusi per la gaffe, ma sono talmente abituato ad avere a che fare con donne sposate che non ho fatto caso che lei non lo era”.
Lo disse sempre con quel sorriso smagliante,
Ha rilanciato ora voglio vedere la posta, punto il massimo.
“voglio te”.
Lo guardo fissamente negli occhi, non rispose, continuò a fare il suo lavoro.
Vedevo che con la coda dell’occhio continuava a lanciarmi occhiate.
Mi valutava, soppesava, voleva vedere la mia puntata, tornò vicino a me.
“l’aspetto alle 21 dietro al solarium”.
Non disse altro, si allontanò facendomi ammirare ancora una volta il suo corpo.
Fu una giornata abbastanza lunga, il villaggio era moscio, si avvicinava il fine settimana, giravano parecchie facce tristi, facile indovinare che appartenevano a coloro che dovevano partire.
Finalmente il sole tramontò, doccia, vestizione, cena, oramai era diventato un rito, poi ognuno per la sua strada.
“te ne vai già sorellina?”
“si ho voglia di fare una ...
... passeggiata lungo il bagnasciuga”
“da sola?”
“per il momento si, potrei incontrare il dio del mare”
“Lilly,per favore,non combinare casini”
“ehi guarda che sono un Angelo”
“si caduta dal cielo”
“buonanotte e Mary?”
“ritorna domani sera”
Mi ritrovai a passeggiare lungo il bordo della piscina diretta al solarium, ero scalza, mi piaceva sentire il fresco della pietra sotto i piedi, quella sera avevo indossato una semplice tunica acquistata al bazar del villaggio, sotto, l’amato perizoma e niente altro.
Arrivai al luogo dell’appuntamento, era lì, seduto su di un masso, vestiva ancora di bianco, staccava nettamente nella notte.
Mi avvicinai.
“ciao eccomi qua”.
Stupida frase, ma in quel momento non sapevo cosa dire.
Senza pronunciare una parola, mi prese per mano e ci incamminammo verso la parte privata del villaggio, sapevo che c’erano dei bungalow dove dormiva il personale, ma ora al buio, avevo un po’ di apprensione.
Sentire la sua stretta, mi tranquillizzò, anche se dentro di me una certa delusione era vagante, mi sarei aspettata un abbraccio, un bacio, delle carezze, invece nulla, solo la sua salda mano che stringeva la mia.
Superammo alcuni bungalow fino ad arrivare ad uno che mi sembrava più piccolo degli altri.
“siamo arrivati”
Rimasi sorpresa nel vedere che invece di aprire la porta, bussò.
Cominciai ad avere qualche timore, mi guardai intorno, nessuno, feci per fare un passo indietro, ma la sua stretta era d’acciaio, mi tirò ...