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BRUNILDE e LE SUE DUE FIGLIE
Data: 13/01/2024, Categorie: Etero Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu
BRUNILDE; (110 ‘ 60 ‘ 90) Ore 17.00 ‘Pronto. Mamma. dici a mia sorella che tra mezz’ora passo a prenderla. Si facesse trovare davanti al portone.’ ‘Va bene; dove andate?’ ‘Non ti ha detto niente? Andiamo fuori. Trascorreremo due giorni fuori città. Ti dispiace restare da sola?’ ‘Dispiacermi? No, No, andate pure. Tuo marito cosa fa? Anche lui resta solo?’ ‘Si. Se ti va potresti fargli compagnia. è l’occasione per realizzare il tuo sogno. So che a te non dispiacerebbe. Tu sai come fare per riuscirci. Hai le armi adatte ed a lui le tue armi piacciono. Mi raccomando dacci dentro. Non punzecchiatevi. Ti chiamerò per sapere. Ti saluto. Un bacio.’ Chiusa la telefonata. Vado in cucina a sedermi vicino al tavolo. La mia mente va in tilt. L’occasione che ho sempre sognata si presentasse è finalmente arrivata. Mia figlia esce e resta fuori per due giorni interi. è la notizia che aspettavo. Mio genero resta solo. è da più di un anno che sogno di avere un incontro in solitario con il marito di mia figlia; finalmente è arrivato il tanto agognato giorno. Scontrarmi? Non ne ho l’intenzione. Ben altro è lo scontro che desidero avere con mio genero. è da quando l’ho conosciuto che bramo scontrarmi con lui in un morbido e confortevole letto. So che lui mi desidera. Glielo leggo negli occhi. Non si è mai pronunciato perché ha vergogna e perché essendo io la madre di sua moglie ha timore di commettere uno sbaglio che si potrebbe riflettere ...
... sulla sua vita coniugale. Non sa il puledro che sua moglie, mia figlia, ha intuito che suo marito desidera portarmi a letto. Un giorno, parlando di cose intime, fu sul punto di dirmelo. Mancò poco. La telefonata fattami è la conferma che mia figlia sa del mio desiderio di farmi cavalcare da suo marito e mi ha dato l’occasione per farmi realizzare il mio sogno. Un ora dopo sono davanti alla villa dove abita mia figlia. è una grande vecchia fattoria ristrutturata. Sorge al centro di un ampio giardino fornito di piscina e da una folta foresta di querce che circonda l’intera struttura. Un luogo ideale per sostenere una battaglia i cui frastuoni saranno assorbiti dalle spesse mura domestiche. Scendo dall’auto e pigio il dito sul campanello d’ingresso. Pochi secondi e la sua voce mi giunge. ‘Chi è’ ‘Sono io, tua suocera. Mi fai entrare?’ Il cancello fornito di apertura automatica si apre ed entro. Percorro il lungo viale e fermo l’auto davanti al portico dove ad attendermi c’è il mio sogno. Scendo dall’auto. Sono vestita con un abito nero di chiffon semi trasparente. è come se un velo coprisse il mio corpo. Solamente le mie parti intime sono coperte. Ho un reggiseno di pizzo nero a coppe aperte che tiene sollevato il mio prosperoso seno (110 cm di circonferenza) ma che non nasconde i miei grossi capezzoli; sono così inturgiditi che sembrano due bulloni; spingono contro la stoffa del vestito come volerla perforare. Ho indossato un tanga, sempre di pizzo ...