Dangerboy - capitolo 2 di 2
Data: 28/12/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... lui.”
Sentii la mamma aprire la porta e salutare Roberto, mentre gli diceva che ero disopra.
“Sì.” Dissi: “Questo è lui.”
“Show finito, indovino.” Sembrava deluso.
Mi raddrizzai e mi rassettai i vestiti, lui fece lo stesso.
Roberto entrò nella stanza.
“Ehi!” Disse.
“Ehi!” Risposi io.
Mi rivolsi a Willy.
“Questo è Roberto. È sempre stato il mio miglior amico fin da quando posso ricordare.”
Poi dissi a Roberto: “E questo è Willy. Lui è il mio ragazzo.”
Roberto allungò una mano e strinse quella di Willy.
“Non ho sentito praticamente niente di te.” Disse.
“Sì.” Rispose Willy: “È colpa mia. Non ho voluto che dicesse molto prima che ti incontrassi.”
“Oh. Allora cosa facciamo?”
“Potremmo...” Cominciai, ma Roberto mi interruppe.
“Non stavo chiedendo a te.” Poi si rivolse di nuovo a Willy. “Allora cosa pensi?”
“Ho sempre desiderato provare il laser tag.”
“Quello vicino al supermercato?”
“Sì.”
“Figo. Facciamolo.” Roberto si rivolse a me. “Tu vieni, Carlo?”
“Questo è qualche cosa di personale, non è vero?”
“Pervertito. Andiamo, guido io.”
La traversata della città fu piuttosto scomoda. Forse perché ero sul sedile posteriore di una vecchia Honda Prelude.
Sui sedili anteriori Roberto e Willy chiacchieravano continuamente. Sembrava stessero andando d'accordo. Ero sollevato.
Giocammo a laser tag fino alle 10 di sera interrompendoci solo per andare a cenare in un vicino fast food. Quando alla fine fummo stanchi, ci ...
... dirigemmo verso la casa di Willy.
Lui viveva vicino al laser tag mentre Roberto ed io abitavamo nella stessa strada, così decidemmo che aveva più senso lasciarlo per primo.
Non ci baciammo, non eravamo a nostro agio a baciarci davanti a Roberto. Dopo averlo lasciato restammo in silenzio per qualche minuto.
Poi Roberto disse: “Mi piace.”
“Davvero?” Dissi più sollevato di quanto avessi voluto.
“Sì. È piuttosto figo. Voi due sembrate felici insieme.”
“Quindi, tu sei veramente ok con tutto questo.”
“Sì. Te l’ho detto. Sai, non tutti sono bigotti. Saresti sorpreso nello scoprire quanta gente è solidale. Se gliene dai la possibilità.”
“Forse. Penso che lo dirò a mia mamma stasera.”
“Realmente?”
“Non so. Ci penso.”
“Io penso che dovresti. Lei è tua mamma. Dovrebbe sapere.”
“Lo so. Vorrei dirglielo. Solo non sono sicuro di potere.”
“A me l’hai detto.”
“Era diverso.”
“Perché”
“Lo era.”
“Ok. Mi chiamerai più tardi? Dopo che gliel’hai detto?”
“Sicuro.”
Fermò la macchina di fronte a casa mia.
“Buona fortuna, Carlo.”
“Grazie. Ti chiamerò più tardi, ok?”
“Ok.”
Quando entrai, mamma era nella sua stanza al computer a lavorare su di un foglio di calcolo.
“Ciao” Dissi.
“Ciao, caro” Disse lei disse alzando gli occhi.
“Dov’è New?”
“Fuori con Tim, penso”.
“Posso parlarti per un minuto?”
“Sicuro, dolcezza.”
“È qualche cosa di grosso.”
Lei mi guardò: “Non sei qualche guaio, vero?”
“No, c'è solo qualche ...