1. La porta socchiusa


    Data: 22/12/2023, Categorie: Prime Esperienze Autore: verpad, Fonte: Annunci69

    Come ogni anno in primavera stiamo percorrendo in sella alla nostra moto le valli del Trentino per esplorare nuovi posti. Partiamo dalla nostra Val di Sole, una valle incantata circondata da boschi, pascoli verdi, cime e ghiacciai maestosi, piccoli masi, laghi, torrenti, cascate e paesini arroccati sui monti.
    
    L’aria è fresca, il sole alto la fa da padrone nel cielo azzurro e limpido, i suoi raggi riscaldano l’aria e il cuore… il mio smartphone è pronto a fermare il tempo ad ogni scorcio mozzafiato. Come non meravigliarsi davanti a panorami così unici e spettacolari!
    
    Amiamo andare in moto, ci piace il contatto prolungato fra i nostri corpi, la sua mano che ogni tanto mi tocca la coscia come per sincerarsi che vada tutto bene, i nostri occhi che si godono lo spettacolo di questi meravigliosi paesaggi. Io e Lui, adrenalina, libertà…
    
    Le vibrazioni che il motore trasmette alla sella, le frenate ai tornanti, gli spostamenti durante le curve, mi provocano formicolii di piacere proprio là sotto e allora chiudo gli occhi e mi godo la piacevole sensazione. Se riesco, allungo la mano e la appoggio sul sesso di Paolo, gli faccio percepire la mia felicità, la mia presenza, la mia voglia…
    
    Non può mancare la solita sosta al bar in cima al Passo, non posso rinunciare al piacere di una brioche alla marmellata e un bicchiere di succo di mela. Ci togliamo il casco e la pesante giacca, i miei capelli ricci color miele sono tutti scompigliati, controllandomi nel piccolo specchietto ...
    ... cerco di ravvivarli un po’. Paolo mi abbraccia da dietro, le sue grandi mani si insinuano sotto la mia maglietta nera aderente, mi palpa il seno abbondante e morbido, i capezzoli subiscono subito l’effetto del suo tocco e le vibrazioni mi si diffondono in tutto il corpo. Mi volta, mi spinge contro la moto, mi bacia con passione e sento il suo sesso indurirsi e gonfiare i jeans, la sua barba mi solletica il collo, ridiamo… forse è meglio fermarci qua, c’è gente.
    
    All’uscita da una curva veniamo sorpresi da un’ondata di colori riflessi sull’acqua, sembra che l’arcobaleno stia danzando con il sole; siamo senza parole, questo lago è un incanto, dobbiamo assolutamente fermarci!
    
    Passeggiamo sulla sponda lungo il limitare del bosco, c’è poco spazio per sedersi, ma fortunatamente è poco affollato. Vogliamo assaporare questa tranquillità e questo silenzio, chiediamo il permesso e stendiamo il plaid accanto ad una coppia che già si sta godendo la pace.
    
    “Dove eravamo rimasti?” mi sussurra Paolo nell’orecchio mentre mi bacia, pizzicandomi i capezzoli. L’imbarazzo mi blocca e, allontanandolo leggermente, lo ammonisco: “Scemo, potrebbero vederci, chissà cosa penserebbero di noi!”.
    
    Fosse per mio marito mi porterebbe subito nel bosco e mi scoperebbe da dietro appoggiata ad un albero.
    
    Ci stiamo rilassiamo distesi, ma mi ritrovo a socchiudere gli occhi e a spiare la donna vicino a noi. È sdraiata, sta ascoltando la musica, la testa di suo marito è appoggiata sulla sua pancia e lei ...
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