Le foto di mia moglie 4
Data: 19/12/2023,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69
... caldo.
Mentre esse si godevano il bagno caldo, scambiandosi, come due bambine, frizzi e lazzi, io preparai lo spritz e decisi di servirlo alle mie femmine, per cui, riempiti tre calici posti in un vassoio, mi sedetti sul bordo della vasca e brindammo alla gioia, al libertinaggio, al piacere del sesso privo di elucubrazioni mentali.
Dopo quella lunga e piacevole operazione, si sedettero a tavola seminude.
La cena, molto buona e accompagnata da un buon vinello, mise tutti e tre di ottimo umore.
Non sparecchiammo nemmeno, quando presi per mano Giovanna e Clara e le attrassi a me: ero il più felice degli uomini; avevo a mia disposizione delle autentiche ninfe, di cui io rappresentavo il loro satiro.
Ci baciavamo unendo le nostre bocche in un groviglio continuo, mentre le mani percorrevano con smania i nostri corpi.
Senza dire una sola parola, ci dirigemmo in camera e le due donne si denudarono con naturalezza: la prima fu Giovanna, che, nel soddisfare il suo potenziale saffico, volle provvedere alla spoliazione di Clara che, imbelle e, forse, con intima voluttà, lasciò fare.
Allo stesso modo, mi denudai anch'io e, appena tolti gli slip, presentai agli occhi di quelle ninfe, un cazzo ancor più duro e grosso del solito.
Notammo un velo di panico negli occhi di Clara, ma Giovanna la rassicurò, sussurrandole di restare serena ed abbandonarsi al piacere che presto le avrebbe donato fremiti e brividi da non credere.
Clara seguì il suggerimento e si mise ...
... ad ammirare come mia moglie si era inginocchiata davanti a lei, poggiando la testa tra le sue gambe.
Clara, al contatto della lingua di Giovanna sulla sua gnocca, ebbe un sussulto, poi la sua mano si intrufolò tra i capelli dell'amica, quasi a guidarla in quel lascivo cunnilinguo.
L’effetto fu immediato: era rilassata e, con le ginocchia al petto, artigliava la testa di mia moglie per meglio offrirsi alla lingua dell'amica. Quest'ultima, leccando e baciando, come solo una donna sa fare, non solo la vagina, ma anche quel buchetto che presto sarebbe stato profanato, la portò ad un passo dal baratro, ad un passo dal punto di non ritorno.
Qui si fermò e, raccolta una discreta quantità di gel tra l'indice ed il medio, glielo spalmò sul buchetto che, per le precedenti sollecitazione della lingua di Giovanna, già presentava una certa dilatazione.
Clara, spalancò la bocca: forse avrebbe voluto profferire qualcosa, ma dalla sua bocca emerse solo un gemito.
Giovanna spinse le dita e le fece penetrare per un bel po'; lei ebbe un movimento, non meglio comprensibile se di fastidio o di dolore per quella invasione, tesa ad ostacolare l’esplorazione /lubrificazione di quella parte. Comunque apparve pronta ed io più di lei.
Giovanna si fece di lato ed io puntai il cazzo sullo sfintere; la cappella forzò l’ano ed entrò. Clara emise un urlo soffocato, e poi supplicò:
“E’ grosso... è troppo grosso... non ce la faccio” rivolgendo gli occhi verso Giovanna, cui chiedeva ...