1. Il giardiniere


    Data: 18/08/2018, Categorie: Trans Autore: cavallaTrav, Fonte: Annunci69

    Il senso della vita è sapere cosa si vuole e cosa si può fare, questo lo si acquisisce col tempo con la consapevolezza delle proprie possibilità con il mettersi alla prova sempre con quel pizzico di follia che contraddistingue l’essere umano.
    
    Questo muove le persone questo muove me da sempre, fin da quando presi decisamente consapevolezza del mio corpo e delle mie oramai tendenze, ma soprattutto dell’effetto che facevo a certe persone.
    
    Erano tre anni che vivevo dentro un collegio dove da una parte vi erano 60 maschi dai 2/3anni fino alle medie, e dall’altra vi erano 80 femmine e divideva la struttura un caseggiato ospitante un convento di monache, circondato da un immenso muro divisorio che isolava la struttura avente all’interno praticamente tutto, scuola mensa ecc.
    
    La struttura era un opera Pia per tutti i tipi di fanciulli e fanciulle, era frequentata da ogni classe sociale,essendo a pagamento, ma dovendo assumere anche opera di utilità pubblica esercitava le classi differenziali per soggetti non inseriti nella normale, a ciò si associava il compito di ospitare orfani e ragazzi in condizioni disagiate.
    
    Fu quella la mia infanzia, tra una moltitudine di ragazzi come me più grandi più piccoli, di ogni estrazione sociale, fu la mia scuola di vita e di sesso,
    
    Per via del mio aspetto efebico, venni subito catapultato nel limbo dei rapporti gay, venni subito convinto del mio ruolo passivo con metodi spicci e decisi, aimè traumatici, ma che con gli anni superai, ...
    ... non completamente, ma anzi, imparai in breve tempo a godere di certe pulsazioni dei maschi nei confronti del mio essere decisamente diverso..
    
    Ogni anno che passava e sviluppandomi, le caratteristiche femminili rimanevano marcate, lasciandomi un corpo minuto e lineamenti dolci, come pure le curve rimanevano molto dolci e rotonde.
    
    Per tutta risposta a queste mie caratteristiche fisiche, non chè abbinate a un certo modus vivendi della struttura, venivo usato per soddisfare le pulsioni dei maschi più grandicelli e vogliosi.
    
    Ero la femminuccia da utilizzare quando le voglie si facevano forti da sollevare le prime erezioni, e i primi desideri dei ragazzi, non ero sola in questo ruolo, altri ragazzetti erano come me, ma con me molti giocavano anche troppo volentieri, sia per la mia disponibilità si perche non dicevo mai di no, e non mi tiravo mai indietro, visto che la cosa oramai era diventata piacevolissima.
    
    Capitava spesso di giorno nei scantinati, di sera e di notte in camerata, o nello stanzino dei materassi dopo le ronde delle monache, di ritrovarmi nel letto il maschietto di turno, e di andare portata nello stanzino per incontri con 2 o più maschietti per ritornare poi a dormire bagnata di sperma bianchissimo nel culetto, o dopo aver ingoiato gli schizzi sparatemi in gola, cosa che piaceva moltissimo , specie se fatto brutalmente..
    
    Spessissimo capitava che 2 o 3 ragazzi chiusi nel stanzino dei materassi che in realtà era un sottoscala nell’ammezzato, chiusi a ...
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