"iniziazione di un cuckold"
Data: 15/12/2023,
Categorie:
Tradimenti
Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69
... e, forse, voleva sapere qualcos'altro, ma sopraggiunse Amedeo, che si avvicinò al nostro tavolino. Si erano fatte le tredici e
"Il mio l'ho fatto - disse - ho preso tre buoni pasto per il ristorante convenzionato; se vi va, possiamo andarci a piedi, o avete qualche altra idea?"
Fu Martina a decidere
"Ottimo, ho un po' di appetito" e, alzatasi si mise sotto braccio al marito e, poi, guardandomi strizzò l'occhio.
Il locale fu raggiunto in meno di cinque minuti e fummo accolti da un cameriere che ci fece accomodare il fondo alla sala.
Fui io a far accomodare la signora e lei mi ringraziò con molta enfasi.
"Allora mi raccontate cosa avete fatto?" disse Amedeo
"Abbiamo parlato e mi son fatta chiarire parecchie cose sull'argomento che ci interessava" affermò Martina.
Avevo capito bene? "CHE CI INTERESSAVA?" Allora non era solo la donna ad avere interesse sul cuckoldismo, quell'argomento incuriosiva pure lui?
Quell'attimo di mia riflessione, evidentemente fu colto da entrambi e Amedeo, per togliermi dall'imbarazzo, fece cenno al cameriere di avvicinarsi.
Il menù era alquanto spartano, comunque mangiammo abbastanza bene e abbondante.
Rifiutammo il dessert, perché Martina aveva notato, lungo il percorso, una gelateria e gradiva un sorbetto al limone.
Mentre la moglie se lo faceva servire, Amedeo, guardandomi
"Che dici, ci vuoi accontentare?"
Rimasi un attimo interdetto, ma dal mio sguardo e ancor di più dal mio sorriso, capì che sarei stato ...
... certamente felice di soddisfare quel loro desiderio. E pure lui mi sorrise, stringendomi la mano che gli avevo teso.
"Hai idea di come realizzare il tutto?" chiesi
"Sì! Una mezza idea ce l'ho" mi disse, mentre ci raggiungeva sua moglie con il suo gelato.
Camminammo in silenzio fino alla vicina fermata della metro e, mentre io mi fermavo alla erogatrice dei biglietti, sott'occhio notai che i due parlottavano tra loro.
Quando tornai, ci incamminammo verso la scala mobile che ci portò al treno.
In albergo, mentre loro si ritirarono nella loro camera, mi fermai nella hall a parlare con il portiere dell'albergo. Chiesi notizie per trovare una farmacia e lui, in un italiano quasi perfetto, mi indicò, su una cartina, il percorso per arrivarci.
A piedi ci vollero venti minuti e, lì giunto, presi da uno scaffale una confezione di profilattici e un gel lubrificante: non potevo, sicuramente, farmi trovare sprovvisto.
Il tempo era stupendo e passeggiare per gli Champs Elysées era davvero molto appagante, per cui mi attardai a tornare in albergo, godendomi quella marea di gente che passeggiava.
In albergo, il portiere vedendomi tornare con lo shopper della farmacia mi sorrise e mi porse la chiave della camera.
Appena in camera, mi tolsi la giacca e girandomi ebbi una inaspettata sorpresa: la porta che comunicava con la camera di Martina e Amedeo era socchiusa.
Dall'altra stanza non giungeva nessun rumore, ma una fioca luce trapelava dallo spiraglio.
Spinsi ...