"iniziazione di un cuckold"
Data: 15/12/2023,
Categorie:
Tradimenti
Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69
... scaletta.
I posti, ovviamente assegnati, ci separarono, ma in un'ora e mezzo atterrammo al Charles De Gaulle.
Recuperammo i nostri bagagli e, siccome eravamo ospiti nello stesso albergo, Amedeo insistette per utilizzare lo stesso taxi.
Non c'era molto traffico, per cui arrivammo al George V in una mezz'oretta.
La mia stanza era al terzo piano, mentre quella del professore e di sua moglie al primo, ma non so cosa disse all'addetto al bureau, per cui mi fu subito cambiata la camera, assegnandomene una nuova, accanto alla loro.
Sbalordito, ma contento, chiesi il perché e fu Martina che, sottovoce e dandomi del tu, affermò:
"Ormai, sei caduto nelle nostre grinfie; non riuscirai facilmente a liberarti di noi".
"Devo preoccuparmi?" risposi sorridendo.
Accompagnati dal lift, salimmo al primo piano e prendemmo possesso delle nostre camere. Erano attigue e comunicanti, separate all'interno da una porta chiusa a chiave.
"Che fai dopo: hai impegni?" chiese gentilmente Amedeo.
"Niente, se vi va potremmo cenare assieme" risposi.
"Certo che ci va - disse Martina, sfoggiando un bel sorriso - vero tesoro?"
Il marito non poté fare altro che acconsentire.
"Benissimo, sarete ospiti miei; alle diciannove, giù nella hall" ed entrai in camera, senza aspettare nessuna replica.
Avevo una buona mezz'ora per sistemare le mie cose e prepararmi.
Scesi giù una decina di minuti prima delle sette e chiesi consiglio all'addetto della reception per un buon ...
... ristorante.
Mentre mi consultavo con il portiere, vidi arrivare il professore e sua moglie.
Lui vestiva un abito di lino grigio scuro, camicia bianca senza cravatta e mocassini neri.
Lei era bellissima! Tubino nero, corto al ginocchio, che metteva in mostra un bel sederino e camicia bianca dalla cui scollatura si intravedeva un florido seno.
Scarpe basse e comode per percorrere a piedi la distanza che ci separava dal ristorante che ci fu consigliato.
Questa volta Martina, oltre a mettersi sotto il braccio di suo marito, si infilò anche sotto il mio braccio.
Camminammo così per una decina di minuti raggiungendo il locale che mi era stato indicato.
Il ristorante si trovava al terzo piano di un moderno palazzo, dove i primi due piani erano occupati da una concessionaria di auto francese.
Il cameriere che ci ricevette ci guidò fino al centro della sala e spostando la sedia di Martina, l'aiutò ad accomodarsi. Io e Amedeo prendemmo posto al suo fianco.
Venne prima il sommelier che, sentendoci parlare in italiano, si allontanò solo un attimo dal nostro tavolo, tornando con Giuseppe, un cameriere italiano che si mise subito a nostra disposizione, facendoci sentire un pochino a casa nostra.
Fu lui a consigliarci un antipasto a base di ostriche e gamberetti marinati e consigliato dall'esperto di vini, ci portò un Bordeaux bianco freddo al punto giusto.
Prima che arrivassero le pietanze, Amedeo si allontanò per recarsi in bagno.
Ebbi l'impressione che ...