Dovrei essere altrove
Data: 15/12/2023,
Categorie:
Etero
Tradimenti
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... testa tra le mie gambe sfregandomi contro il suo viso ruvido e premendo la sua bocca sul mio pube, fintanto che inatteso ma poderoso e travolgente da scompigliarmi ecco che arriva un orgasmo prolungato, che libera definitivamente i miei supplizi e i miei tormenti trattenuti per lungo tempo. Soltanto allora mi prendo cura di lui, accogliendo fino alla gola il suo membro magnificamente bello e duro. Nel momento che glielo succhio, le sue mani spingono i miei fianchi avanti e indietro sempre più velocemente, le sue unghie mi graffiano la pelle lungo tutta la schiena, io lascio che lui s’accanisca agevolmente sul mio corpo, desiderando solamente il suo piacere che tra l’altro arriva d’improvviso inondandomi la bocca.
Poco dopo facciamo l’amore e ancora una volta quell’uomo disperde, sconfigge immutabilmente e sbaraglia irrevocabilmente il mio senso di colpa, concedendomi e regalandomi un piacere da troppo tempo impedito, negato e ostacolato. Da allora ci furono altre volte, altre fughe, altri amplessi con l’indispensabile voglia di sesso e dell’irrinunciabile desiderio d’amore. Gli occhi questa notte non si chiudono, il ricordo di lui è ...
... esuberante, presente e in special modo pulsante e manifestamente vivo dentro di me, giacché per sentirlo vicino devo soltanto toccare quei tangibili segni lasciati sulla pelle. Non posso però né far emozionare né palpeggiare le tracce di sé, quelle che lui m’ha lasciato sul cuore, poiché appartengono, fanno parte e riguardano i ricordi d’un altro giorno. Il mio consorte ronfa lievemente, il batticuore e il turbamento di destarlo mi fa serrare le cosce e a stento trattengo il pianto.
In questo preciso momento io dovrei essere altrove, in un altro letto, esultante, felice e gioiosa di donarmi e di prodigarmi ancora. Adesso è ormai giorno, l’attesa è finita, i graffi bruciano, inaridiscono e soprattutto struggono ancora sotto la camicia pulita che indosso per andare a lavorare.
In modo abituale e spiacevolmente rodato, dinanzi a me si para un’altra giornata di battaglia manchevole, lacunosa e malavveduta per concedermi e per elargirmi il vigore e l’esuberanza di prediligere, un altro amaro dì composto da fuorvii, da imbrogli e d’abbindoli vari. Più avanti, una nottata certamente insonne nuovamente sopraggiungerà.
{Idraulico anno 1999}