1. Omonimo veneziano 1 - incontro


    Data: 17/08/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: erocoppia, Fonte: Annunci69

    ... ma non vuole dispiacere Ludovico, che evidentemente ha a sua volta percepito l’interesse di quell’uomo per la moglie e ora, come allora, non disdegnerebbe affatto di poterne approfittare, e allo stesso tempo sente che il suo disagio dipende soprattutto dal fatto che quel libraio nonostante tutto le piace, come uomo.
    
    È sera, ma non è ancora tardi. Le infinite possibilità di una quieta notte veneziana sono ancora tutte aperte.
    
    Le labbra, serrate, le si increspano in un sorriso un po’ forzato. Infine annuisce, e rivolgendosi al marito a mezza voce dice:
    
    “Perché no?”
    
    ………………………………………………………..
    
    Poco dopo i tre sono in una calletta un po’ buia, seduti su una panca all’esterno di un bàcaro. Isa è tra i due uomini. Tengono sulle ginocchia un tagliere coi cichèti, e in una mano il bicchiere dove ogni tanto il loro nuovo amico versa del buon prosecco da una bottiglia sistemata a fianco a lui, in un secchiello col ghiaccio. L’atmosfera è divertita, cordiale, e a tratti anche rilassata.
    
    Avevano conversato brillantemente tra il negozio e il bàcaro, scoprendo alle presentazioni che anche il libraio si chiama Ludovico. La cosa era stata commentata da entrambi gli interessati con divertita arguzia, ed era servita a portare subito il discorso sui tradimenti, che tra omonimi sono notoriamente meno rischiosi.
    
    Il libraio sa che difficilmente avrà un’altra occasione per approfondire la conoscenza, soprattutto della Signora, che di minuto in minuto gli piace di più, anche per ...
    ... il suo incerto comportamento. Con una spalla e soprattutto con una gamba è sempre più spesso a contatto con lei, più o meno involontariamente, e dopo le prime reciproche scuse entrambi hanno preso a lasciar correre. Ludovico è invece nella difficile situazione di incoraggiare gli altri due senza però deludere o forzare la moglie. Per questo cerca di farla sentire protetta mettendole un braccio sulla spalla o facendole spazio, per quanto possibile, dalla sua parte.
    
    “Mi scuserai, Isa, ma non riesco a far finta di non vedere i gioielli che porti. Sono bellissimi!!! Ma sono anche molto… particolari. Non sono cose che si portano così, tanto per fare.” La mano del libraio le si appoggia su una coscia, subito prima del tagliere. “Ti va di spiegarmi?”
    
    Di nuovo il rossore, stavolta un po’ accentuato dal bere, e l’istantaneo inturgidirsi dei capezzoli, già sul chi vive per effetto del contatto con la tonica gamba dell’uomo. Allunga istintivamente una mano verso quella del libraio, per toglierla, ma il contatto con la sua pelle la folgora, letteralmente, e la lascia dov’è. Si gira verso di lui, cercando i suoi occhi, e li trova: chiari, fissi, ardenti di desiderio.
    
    “Si, beh… sono cose che in passato, per un certo periodo… mi sono servite, e siccome sono belle le porto ancora adesso, se mi va.”
    
    “Fantastico…! Perché so anch’io molto bene a che cosa servono e che cosa significano, e non capita spesso di vederli portare con tanta eleganza, e disinvoltura.”
    
    “Adesso però sono ...
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