Professione seduttore - 2
Data: 11/12/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... andarsene, in qualsiasi altro posto, ma andarsene, prima che diventasse un incubo. Stava per alzarsi, quando:
“Com’è baciare un uomo?”, chiese inaspettatamente Marzio.
Fulvio rimase un momento trasecolato.
“Come baciare una donna… credo. – rispose – In realtà, non importa il sesso di chi baci, ma il desiderio che ti spinge a farlo.”
“E tu desideri baciarmi, vero?”
Fulvio si alzò di scatto.
“Devo andare.”
Ma Marzio lo prese per un braccio e si alzò a sua volta; poi, del tutto inaspettatamente, gli passò le mani dietro la nuca, lo attirò a sé e lo baciò sulle labbra. Fu un bacio rapido, frettoloso, quasi maldestro. Fulvio si ritrasse:
“Che fai?”
“Me ne è venuta voglia…”, mormorò Marzio e aveva un tono strano nella voce.
Poi tornò ad attirarlo a sé e a poggiare le labbra su quelle di Fulvio. Per un po’ fu soltanto un contatto labbra su labbra, mentre il respiro di entrambi si faceva più affrettato, poi una lingua si fece strada e scivolò nella bocca dell’altro.
Di chi era? Cosa importa? importante è che non trovò resistenza e ben presto lo scambio fu completo.
“Accidenti! – disse Marzio, quando si staccarono per riprendere fiato – Non è mica vero che è come baciare una donna… Wow! E chi l’avrebbe detto che stanotte baciavo un uomo e mi sarebbe piaciuto? Dai, facciamolo ancora… Hai un sapore buonissimo e mi piace giocare con la tua lingua.”
Per quanto rimasero in piedi accanto alla panchina, le lingue ad avvinghiarsi e rincorrersi l’una ...
... nella bocca dell’altro? E chi può dirlo? Non c’era nemmeno la luna a dare con il suo percorso qualche segno del tempo che passava, allorché:
“Basta, basta… - gemette Fulvio – Non capisco più niente…”
“Vieni”, disse allora Marzio e tornarono a sedersi sulla panchina.
Si baciarono ancora, sembrava che nessuno dei due avesse più voglia di smettere.
“Ma che sta succedendo?”, fece ad un tratto Fulvio.
“E lo chiedi a me? Sei tu il seduttore…”, rispose Marzio col fiato leggermente grosso.
“Dobbiamo fermarci…”
“Già non ti piaccio più?”
“Mi piaci troppo, è questo il problema. Se non ci fermiamo adesso…”
Ma Marzio sembrava non ascoltarlo. Gli prese la mano:
“Non avevi detto che desideravi scoprire come sono fatto?”, disse e se la poggiò sull’inguine.
Fulvio gemette: l’erezione che si trovò a stringere era inequivocabile, il cazzo di Marzio si allungava di traverso sotto i pantaloni rigido e pulsante. La testa prese a girargli vorticosamente: le cose stavano prendendo una piega che mai si sarebbe immaginato.
“Puoi tirarlo fuori, se vuoi…”, gli giunse la voce di Marzio calda e suadente, quasi
divertita.
Se vuoi? E cos’altro poteva volere il povero Fulvio? Con le mani tremanti, sganciò la cintura e tirò giù la zip. Allargò le falde della patta e il biancore dei boxer di tela fu l’unica cosa visibile nel buio della notte. Un tepore caldo e profumato emanava dalla patta aperta e Fulvio si chinò a premerci sopra le labbra, inspirando con voluttà ...