Professione seduttore - 2
Data: 11/12/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
La mezzanotte era passata da un pezzo. Il silenzio regnava sull’intera area del resort, appena turbato da uno sporadico stormire di foglie e dal lontano brusio della risacca oceanica sulla spiaggia. Le luci nei giardini e attorno alla piscina erano in modalità notturna, creando vaste zone d’ombra negli angoli più appartati. Era una notte senza luna, tutto era immerso nel sonno, uomini e cose.
Beh, quasi tutto, perché nulla può riuscire a dare requie ad un’anima turbata.
E l’anima di Marzio quella notte era molto turbata.
Dal momento in cui Fulvio si era inspiegabilmente allontanato, lui non faceva che chiedersi cosa poteva aver fatto o detto da provocare una reazione del genere. Ma per quanto ci pensasse, per quanto si ripetesse ogni parola, rivisitasse ogni suo gesto, non riusciva a trovare niente che giustificasse tale uscita di scena: era stata una conversazione allegra, lui stesso aveva reagito scherzosamente agli approcci di Fulvio… Ma c’erano stati veramente degli approcci? Certo, gli aveva sfiorato il braccio con la punta delle dita… ma dirlo approccio era un po’ eccessivo.
Fulvio era stato correttissimo, a parte gli apprezzamenti, era stato al suo posto, aveva riso con lui, divertito alle sue battute. Cosa poteva averlo urtato? Forse quel suo gesto alla fine, quella palpata che si era data in mezzo alle gambe…
Ma… a cosa mirava, allora, Fulvio, se non a infilargli le mani dentro il costume? Cos’altro poteva volere? Sì, lui forse aveva esagerato… Ma ...
... cos’altro vuole quella gente lì? Non era certo il primo gay che aveva cercato di allungare le mani… Fulvio, però, non aveva allungato le mani, non ci aveva neanche provato. Doveva essersi sentito offeso da quella allusione, da quel suo gesto così plateale.
Marzio si sentì uno stronzo e questa sensazione lo tormentò per tutta la serata.
Tornati in camera dopo la cena e una breve passeggiata, avevano fatto l’amore, lui e Katia, ma senza particolare entusiasmo né calore da parte sua; poi era rimasto a crucciarsi nel letto, senza riuscire a prendere sonno, finché si era alzato zitto zitto ed era uscito a fare due passi per scaricare la tensione.
Raggiunse la zona della piscina, deserta a quell’ora, poi si inoltrò in uno dei vialetti che si diramavano per il vasto parco. Qui, il buio era pressoché totale: le luci soffuse delle colonnine raso terra avevano più lo scopo di segnalare il percorso, che non di illuminarlo. Ma la cosa gli stava bene, aveva bisogno di estraniarsi nell’oscurità, di nascondersi… quasi a se stesso.
Camminava perso nei suoi pensieri, quando si avvide di un puntino rosso, a tratti più vivo, a tratti più spento. Non gli ci volle molto a capire che si trattava di una sigaretta: qualcuno era seduto più avanti e stava fumando.
Pensò di tornare indietro o di prendere un altro vialetto: non aveva nessuna voglia di incontrare gente. Ma alla fine, vinse la curiosità e proseguì. Decise di passargli davanti, facendo finta di niente, lanciando appena ...