Astrid e l'inter rail: un pompino alla norvegese
Data: 06/12/2023,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Shoganai65, Fonte: Annunci69
... perchè mi prese la mano sorridendo e in inglese mi disse:
"Forse è meglio che adesso ti accompagni alla tua cuccetta".
Quando entrammo nello scompartimento Giorgio e Ingrid stavano già dormendo, completamente vestiti, ognuno al suo posto. Io avrei voluto giocare ancora un po' con Astrid, tornarle il favore, farle vedere che è proprio vero che gli Italiani "Do it better" (lo fanno meglio), ma la testa mi girava come una giostra.
Forse era meglio se mi stendevo un attimo – le dissi - e, magari, prima di arrivare a Vienna, avremmo potuto fare il secondo tempo.
Mi sorrise con uno sguardo che non capii al volo se era di comprensione o commiserazione, della serie: "guarda tu che maschi…"
Mi sdraiai, pensando di fare solo un sonnellino, giusto per riprendermi. Quando mi svegliai il treno era fermo. Stetti con gli occhi chiusi ancora qualche minuto cercando di capire dov'ero e cosa stava succedendo. Poi guardai da una fessura della tenda fuori dal finestrino: eravamo già arrivati nella stazione di Vienna e la gente stava scendendo dal treno.
A fatica mi sollevai dalla cuccetta: Giorgio era ancora sopra di me che russava. Gli zaini delle ragazze invece erano spariti e loro anche. La prima reazione da malfidente fu quella di controllare se per caso fosse sparito qualcosa dai nostri bagagli ma erano intatti, non avevano toccato nulla.
Svegliai Giorgio e gli dissi che dovevamo scendere in fretta.
"E le norvegesi?" mi chiese.
"Sono svanite, se ne sono andate così come sono arrivate: senza salutare, senza dirci nulla, senza lasciarci neanche un indirizzo, un numero di telefono per poterle rintracciare o ringraziare".
In quell'istante, nonostante il pompino ricevuto la sera prima, mi sentii come se fossi stato usato, un oggetto abbandonato, oramai inutile.
Fu un risveglio amaro, un risveglio col sapore di Jägermeister.
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