1. Astrid e l'inter rail: un pompino alla norvegese


    Data: 06/12/2023, Categorie: Prime Esperienze Autore: Shoganai65, Fonte: Annunci69

    ... già a fare effetto. E non era finita.
    
    Toccò poi in rapida successione a Astrid e poi a Giorgio completare il primo giro di brindisi, e l'intera bottiglia di Jäger.
    
    Il treno arrivò alla stazione di Tarvisio, al confine tra Italia e Austria, e noi eravamo già belli brilli e completamente su di giri.
    
    Fu in quel momento che Astrid guardandomi fisso negli occhi mi chiese se sapevo dove si trovava la toilette e se potevo accompagnarla, "please…".
    
    Guardai Giorgio con espressione sorpresa ed interrogativa. In genere le ragazze italiane che conoscevamo, quando andavano al bagno andavano insieme tra di loro, e guai se un maschio le seguiva. Paese che vai usanze che torvi, pensai. Saremmo stati in giro per l'Europa per un mese, dovevamo imparare ad adattarci, ad essere elastici.
    
    Mi alzai con la testa che mi girava, uscii con Ingrid dallo scompartimento e la guidai in fondo al vagone dove la luce verde indicava che la "ritirata" era libera.
    
    "Wait for me here please" ("aspettami qui per favore") mi disse sorridendo maliziosa e chiudendosi la porta del bagno alle sue spalle.
    
    Annebbiata dai fumi dell'alcool la mia mente cercava di immaginarsi Ingrid dall'altra parte mentre faceva pipì, o forse si era sentita male e stava vomitando: sarebbe stato comprensibile dopo tutto quello che ci eravamo scolati.
    
    Invece, dopo 5 minuti che aspettavo lì fuori in piedi, appoggiato con la testa al finestrino, Astrid aprì la porta e mi tirò dentro la toilette.
    
    Rimasi basito, non ...
    ... me lo aspettavo. Lei invece aveva già preparato tutto: aveva steso fogli di carte igienica sulla tazza per non sporcarsi, si sedette, mi slacciò la cintura dei pantaloni e mi tirò fuori l'uccello.
    
    All'inizio non era affatto pronto e, con quel barlume di lucidità che mi rimaneva, mi vergognai un po'. Tuttavia lei ci sapeva fare e, aiutandosi con la mano e con la bocca, in pochi istanti lo fece resuscitare. Lo segava con la destra mentre lo accoglieva nella sua bocca calda e vogliosa. Il ritmo del treno accompagnava le sue succhiate. Io mi reggevo alle pareti del cesso mentre la guardavo inebriato cercando di soffocare sul nascere i conati di vomito che mi stavano per salire dallo stomaco.
    
    "Mmmmmhhhh… I love it!" disse con la bocca piena del mio cazzo che oramai aveva raggiunto il pieno del suo splendore, mentre le palle stavano per scoppiare da quanto erano gonfie di desiderio.
    
    Accelerò i movimenti della mano e l'intensità delle ciucciate. Mi stava mandando in visibilio. Oramai ero prossimo a venire.
    
    "I'm coming, Ingrid, sto venendo… mi fai godere…"
    
    Non fece nulla per togliersi il mio uccello dalla bocca. Mi strinse a sè e accolse i miei fiotti che le giunsero direttamente in fondo alla gola. Degluttì e li bevve come aveva fatto in precedenza con lo Jägermeister, fino all'ultima goccia.
    
    "Very good, molto buono" disse, rimettendo a posto il mio membro appassito e passandosi del burro di cacao sulle labbra.
    
    Dovevo avere un'espressione totalmente stralunata ...