La moglie schiava - cap. 6 finale
Data: 29/11/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Miss Serena, Fonte: EroticiRacconti
... parlare, solo un movimento involontario, una specie di sobbalzo, segue ogni sua frustata, giusto per fargli capire che provo ancora qualcosa.
Passò quasi un’ora da quando mi aveva legata fino a che non decise di smettere.
“Pensi che ti basti la lezione troia ?”
“Se il mio Padrone crede sia sufficiente, lo credo anch’io.”
Cercai d’essere accondiscendente, sperando nella sua clemenza.
“E ora cosa dovrei fare alla mia schiava ?”
Non so che dirgli, vorrei solo essere liberato per spalmarmi un’abbondante dose di crema lenitiva, ma so che sarebbe chiedere troppo.
“Chiedo d’essere usata per dare piacere al mio Signore.”
“Brava la mia puttana, almeno la lezione l’hai imparata.”
Sentii che si spogliava, di certo m’avrebbe scopata facendomi ancora del male, ma almeno aveva finito di frustarmi.
Invece lo vedi mollare il flogger e prendere un frustino, poi si mise dietro di me e mi penetrò con violenza.
Dopo tutte le frustate prese avevo la pelle sensibilissima, e mi faceva male sentirlo entrare senza alcun riguardo nei miei confronti.
Mentre mi fotteva mi colpisce il culo con le mani, incitandomi a muoverlo per fargli fare meno fatica.
“Dai zoccola, muovi sto cazzo di culo di merda, tanto lo so che ti piace farti fottere, non sai fare altro che prenderlo dentro.”
“Non ci riesco, mi fa troppo male.”
“Allora forse hai bisogno di un aiuto.”
Lo tirò fuori per farmi poi sentire la cappella contro il buchino, così m’irrigidii pensando al male ...
... che mi farà, ma Alfredo voleva che io soffrissi e non poco, voleva vedermi in ginocchio dal dolore. Così mi passò il frustino sul solco delle natiche, prima di cominciare a battermi proprio lì, centrando i colpi sulla parte finale l’apertura posteriore.
Ormai non mi restava che piangere, le mie lacrime scendono sul viso mentre non avevo più la forza di dire nulla, solo inarcavo la schiena ogni volta che sento il frustino arrivare sulla mia pelle. Quel supplizio per fortuna non durò molto, ma subito dopo aver lasciato cadere a terra il frustino, mi sodomizzò con inaudita violenza.
“Prendilo fino in fondo putanti voglio aprire in due.”
“No basta, mi fai troppo male, mi brucia tutto.”
”Taci troia, pensa a tutto il cazzo che ti sfondato il culo quando facevi la puttana a mia insaputa.”
“Ti prego, non sono più quella donna.”
Alfredo continuò a scoparmi il culo fino a che non mi venne dentro. Il suo sperma se non altro mi diede un minimo di sollievo, ma dopo che si tolse da dietro di me non mi slegò.
“Stanotte rimani così a pensare ai tuoi sbagli, domani ne riparliamo.”
“Ma così mi spezzo la schiena in due.”
”Ho deciso così e non cambierò idea, poi avrai tutto il tempo per rimetterti in sesto.”
Lo vedi andarsene e chiudere la porta dietro di sé, avevo voglia di chiamarlo, anche d’insultarlo, ma sapevo che non sarebbe servito a nulla.
Cercai di sistemarmi al meglio, ma sentivo solo la pelle che mi bruciava, per di più iniziai ad avere un po’ di freddo ...