La moglie schiava - cap. 6 finale
Data: 29/11/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Miss Serena, Fonte: EroticiRacconti
... quelli che aveva a disposizione, e davvero senza perder tempo me lo fece sentire subito nella peggior maniera sulle natiche.
Se all’inizio, quando cioè era passato dal semplice ruolo di marito a quello di padrone, Alfredo mi colpiva ‘alla meno peggio’, in seguito era diventato un vero maestro. Col tempo aveva imparato a colpirmi con estrema precisione, e anche se il paddle non è il suo strumento preferito, quella sera non venne meno alla sua fama. La pala colpì sempre entrambe le chiappe facendole diventare subito rosse, che mi bruciavano nella stessa maniera.
Non dissi però niente, non volendogli dare la soddisfazione d’implorare il suo perdono fin da subito, preferii subire che cedere dopo i primi colpi.
Del resto di quello che diceva se ne era sempre fregato, anzi spesso più lo pregavo di smettere, più mi picchiava o frustava.
Solo che in quei momenti sembrava non volesse smettere mai, come se usare quella pala di legno, ma soprattutto con quella forza, non gli costasse nessuna fatica.
Mentre mi batteva non smetteva mai d’insultarmi, ma quel che era peggio è che quando si fermava per un attimo mi metteva una mano fra le gambe trovandomi bagnata.
“Certo che sei proprio una cagna in calore, neanche colpirti serve a farti smettere di bramare il cazzo, forse è meglio se cambio strumento.”
Lo vidi andare al tavolino e provare diverse canne di bambù, sembrava che nessuna lo soddisfacesse se e tirai quasi un sospiro di sollievo, Invece alla fine ne afferrò ...
... una per poi avvicinarsi a me.
I primi più che altro gli servono per prendere bene la mira, poi inizia l’inferno. Ne alternava uno molto forte ad uno più blando, cambiando in continuazione zona da colpire. Inutile dire che con quel trattamento gemetti subito di dolore, ma lui era impassibile ai miei lamenti, anzi ne godeva traendone ancora più forza. Mi colpì sul culo e sulla parte delle cosce, lasciando segni ben visibili, strisce rosso-violaceo che s’intersecavano fra di loro, in un disegno senza fine.
Lo pregai di smettere, ormai il mio orgoglio era andato a farsi benedire, ma lui continuava dicendomi le peggio parole siano mai uscite dalla sua bocca.
Pensai a quanto possa esser diventato crudele e sadico, mentre mi colpiva un ghigno gli si stampò sul volto facendolo sembrare un diavolo e non più un uomo.
Solo ogni tanto si fermava, ma non per pietà, ma per bere dell’acqua fresca, ed io ne approfittavo per riprendere un po’ di fiato.
Quando lasciò la canna prese un robusto flogger e continuò la sua opera.
Solo con quello, partendo dal basso verso l’altro, mi colpiva anche sul sesso lasciandomi senza fiato. Non che quando lo usi nella maniera più classica non mi faccia male, anzi sentire quelle strisce di pelle sulle ferite lasciate dalla canna mi faceva fremere di dolore, ma quando mi prendev ala fica vedevo le stelle. Più passa il tempo e più aumentava la sua forza, quasi se frustarmi non solo non gli costasse nessuno sforza.
Ormai non riuscivo più a ...