Educazione anale per femdom. teoria e tecnica per trasformare il culetto del vostro uomo in una vagina.
Data: 29/11/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Mistressedoggy, Fonte: Annunci69
Quando lo conobbi, il suo culetto era inutilizzato da un po'. Aveva quasi ritrovato una nuova verginità, interrotta di tanto in tanto da una lingua o al massimo un dito. Anni prima, mi aveva raccontato, aveva condiviso i sex toys di alcune donne, le più fantasiose, con cui era stato.
Il culetto maschile non mi era ignoto, la mia lingua e le dita avevano spesso visitato quello degli uomini meno rilutanti a lasciarsi andare. Era il punto su cui far leva, quando volevo farli venire nella mia bocca, senza lasciargli scampo. Infilavo un dito dentro, dopo aver massaggiato la zona con la mia lingua e averla riempita di saliva. Mi gustavo l'espressione di meraviglia che questo suscitava, e davo il colpo di grazia scendendo con la mia bocca sino alla base dell'asta. Il tutto facendo attenzione a non interrompere mai il contatto visivo.
Mi è sempre piaciuto godere con tutto il mio corpo, anche se non sempre gli uomini si erano interessati a quel mio lato. Altri invece bramavano follemente di averlo: capivo che per loro, rispetto all'avere la mia figa o la bocca, era una conquista ulteriore. Mi ero spesso chiesta come doveva essere stare dall'altra parte, quando venivo presa da dietro. Gli occhi, di quei fortunati che accedevano da lì, dentro me, si illuminavano di lussuria e di potere. Le loro mani sui fianchi e le loro palme contro le mie natiche, per farle risuonare e arrossire... Li immaginavo come un'onda che s'infrangeva contro di me, come su uno scoglio, più e più volte, ...
... aprendo un varco dentro il quale scorrere copiosa.
Negli anni avevo maturato una certa curiosità. Il caso mi regalò, al momento giusto, quel toy boy che molte donne, arrivate a metà dei quaranta, sognano di ospitare nel proprio letto. Non che non avessi già soddisfatto più volte tale fantasia e non solo in un letto. Ma stavolta fui più chiara del solito, circa le condizioni con cui ciò sarebbe avvenuto, sopratutto con me stessa. Mi sarei concessa solo a un uomo capace di concedersi a sua volta. Non volevo una semplice concessione, ma una completa sottomissione ai miei desideri. Quando ti accorgi del fascino che puoi avere, su un uomo più giovane, mostrandoti sicura e smaliziata, è difficile non approfittarne. E fu esattamente quello che feci con lui, quando cominciai a educarlo. Gli raccontai liberamente ogni mio sogno e lui si lasciò condurre docile dentro le mie fantasie. Entrai nella sua testa, come lui nella mia. Le nostre voglie, complementari e sinergiche tra loro, trovarono libera espressione durante i nostri incontri clandestini.
Lavorai fin dal subito al suo culetto. Sapevo che la cosa lo faceva sentire molto sottomesso, e io mi sentivo libera di appagare finalmente la mia curiosità di possedere un uomo. Fu un lungo e dolce training, senza mai forzare troppo, perché sapevo bene che il buchetto va educato gradualmente a godere di misure sempre più grosse. Non voglio essere pedante, ma il sesso anale non deve far male e non deve dar fastidio, a questo serve rendere ...