1. Finalmente dimessa dall'Ospedale


    Data: 28/11/2023, Categorie: Prime Esperienze Autore: Filippa2, Fonte: EroticiRacconti

    ... solitudine, alla lontananza, si aggiungevano i problemi di chi mi era distante.
    
    Avevo la necessità di fare parere con qualcuno e spontaneamente mi rivolsi alla mia direttrice, Virginia (nome di fantasia), una donna colta e con tanta esperienza lavorativa.
    
    Virginia mi ascoltò con pazienza ed attenzione. Poi concluse: “La soluzione c’è. Tu hai conservato la residenza nella tua città. Chiedi l’applicazione della Legge 104 per la signora portatrice di handicap che oltretutto risiede a casa tua. Puoi avere diritto al trasferimento.”
    
    Fu per me una bella notizia. Da una parte avrei abbandonato Donato ed il luogo di lavoro, dall’altra sarei tornata a casa mia, colmando quel grande vuoto di solitudine. Iniziai a documentarmi ed inviai agli uffici competenti tutta la relativa documentazione. Virginia mi fu di grande aiuto.
    
    Dopo circa un mese giunse anche la notizia che aspettavo. La domanda di trasferimento era stata accettata. Sarei tornata nella mia città.
    
    Ma Donato era sempre nel mio cuore. Non riuscivo a non pensarlo.
    
    Il ...
    ... pensiero di lasciarlo non mi dava pace. Un chiodo fisso nella mente.
    
    Gli telefonai e lo pregai di chiamarmi per parlare con calma.
    
    Dopo circa venti minuti, ecco lo squillo!
    
    Gli raccontai tutto degli ultimi eventi e, segnatamente, del mio trasferimento. Avrei dovuto lasciarlo e forse per sempre. Con le lacrime agli occhi gli chiesi se fosse stato possibile incontrarci, magari per l’ultima volta.
    
    Sentivo il cuore battermi forte, non mi ero mai spinta tanto nel fare le mie proposte ad un uomo. E non ero neanche sicura di ottenere il classico. “Va bene”. Ma quando si perde la testa è così.
    
    Donato mi capì subito. Acconsentì, ma questa volta in maniera fredda, quasi distaccata. Sembrava quasi mi stesse facendo un favore. Mi chiese il classico “Dove e quando”, pregandomi comunque di aver bisogno di parlare. Gli risposi soltanto. “Sta bene, grazie, ti chiamo domani”.
    
    Sentivo che lo stavo perdendo.
    
    Come impazzita decisi di giocare tutte le mie carte, di sparare tutte le mie cartucce.
    
    Cosa feci?
    
    Il tutto nel prossimo racconto!! 
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