Finalmente dimessa dall'Ospedale
Data: 28/11/2023,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Filippa2, Fonte: EroticiRacconti
Vi ricordate di me? Sono Filippa, reduce da una cattiva esperienza con quel maledetto vibratore che ancor oggi definisco: “aggeggio infernale”.
Continuo a raccontarvi le mie vicende – tutte veritiere – che, in altro modo o per altro verso non avrei potuto esprimere. Difatti non posso raccontare tutto ciò a mio marito….. e pertanto continuo, proprio nella consapevolezza della verità. Qualcuno troverà il racconto non eccessivamente “piccante” o non adatto ai suoi gusti……si accontenti….e mi scusi….Certamente non posso inventare fatti mai accaduti nè portare alla esasperazione erotica la trama, al solo scopo di soddisfare qualche lettore.
E riprendo il discorso.
In ospedale subii un intervento di oltre sei ore; i chirurghi mi avevano completamente ricostruito il buchetto, preannunciandomi, comunque, una lunga convalescenza.
In ospedale conobbi Donato, infermiere professionale che davvero mi rimase vicino durante la degenza ed al quale davvero con gioia mi concessi. Ritrovai l’amore dopo mesi, se non anni, di incomprensione con mio marito.
Si avvicinava il giorno delle mie dimissioni dall’Ospedale.
Mi informai su come era stata compilata la mia cartella clinica e di ciò che era stato inviato al datore di lavoro. Tutto andò per il meglio grazie a quel sant’uomo del primario e – forse – dei suoi collaboratori. Veniva evidenziato solo un intervento per emorroidi di quarto grado ed altre risoluzioni connesse. Quindi nulla che potesse far pensare all’uso maldestro del ...
... vibratore. Avevo evitato la perenne vergogna.
Donato mi accompagnò con la sua macchina a casa e mi portò la valigia fino a dentro la mia cameretta.
Sapevo benissimo che durante la convalescenza la presenza dell’infermiere per le medicazioni sarebbe stata indispensabile. E Donato, ovviamente, mostrò la sua disponibilità.
Alla studentessa universitaria con cui condividevo la stanza presentai Donato come medico e le illustrai le circostanze. Scoprii in questa ragazza un senso di grande solidarietà.
“Non ti preoccupare” – mi disse - “Dimmi quando deve venire il Dottore o l’infermiera in maniera da non essere io presente. Porto con me tutto il materiale di studio e mi fermerò in biblioteca a studiare. E’ proprio il caso di dire: “Pensa alla tua salute innanzi tutto!”.
Si stavano creando, quasi casualmente, tutte le condizioni per poter rimanere sola con quella persona che avrei voluto a me vicino per tutta la vita.
E così iniziammo i nostri incontri. Prima la usuale medicazione, poi il classico rapporto. Chiamatela pure “una bella scopata!”, forse sarà anche il termine giusto, ma quell’uomo era per me particolarmente attraente. Poi le altre applicazioni come calendarizzate. E ogni volta il rapporto in maniera diversa, accattivante, sublime….
Avevo perso la testa.
Grazie ai farmaci ed al bravo infermiere, ero praticamente guarita.
E si avvicinava una grande occasione. La ragazza con cui condividevo la stanza avrebbe dato un esame importante e subito dopo ...