1. Se la moglie non me la dà, ci pensa mia cognata


    Data: 26/11/2023, Categorie: Tradimenti Autore: Amotuttodime, Fonte: Annunci69

    ... la scopava in culo, mentre il mio uccello affondava nella sua fessa fino alle palle. I suoi umori uscivano copiosi e stavano bagnando tutto il lenzuolo sotto di noi. Ad un tratto, le girai la testa, le strinsi i piccoli capezzoli tra le dita, e le dissi, avvicinandomi al suo orecchio:"voglio il tuo culo!". Lei non rispose. lo, allora, sfilai il membro, lo tenni in mano un'attimo, e lo avvicinai al suo ano dilatato; spinsi, bastò una piccola pressione che entrò tutto dentro. La tenni ferma per le cosce alla prima vera spinta; lei emise un gemito di dolore e cominciò a dirmi:"no levalo! mi fa male, ti prego levalo!". Nicole era come paralizzata, ma non mollai la presa, perché così la volevo. Dopo i primi colpi, il suo dolore divenne piacere, anzi con la mano, aiutava le mie spinte. Il suo nuovo godimento fece ulteriormente accrescere la mia eccitazione, e iniziai a sbatterla ancora più forte. Oramai ero in dirittura d'arrivo e le riempii il culo di sborra, mi fermai solo quando l'uccello era praticamente moscio e usci da solo.
    
    Mi sdraiai al suo fianco, la tirai sopra di me e ricominciai a succhiargli i capezzoli, mentre le accarezzavo tutto il corpo. Poi le chiesi:"ti ho fatto male?", ma lei guardandomi, rispose:"si un po', ma e stato bello. Vorrei che mi vieni in fica adesso, vuoi?". Ero stanco morto, ma non potevo rifiutare, così le risposi:"certo!, ho solo ...
    ... bisogno di un aiuto!". Lei prese l'uccello fra le mani, e aggiunse:"ok ci penso io, vieni diamoci una sciacquata perché non mi piace leccare la sborra". Una volta ritornati a letto, iniziò a leccarlo sulla cappella, poi lei si girò mettendosi a sessantanove; mi mise la fica all'altezza della bocca, dicendomi:" ti prego leccami". Io avevo ancora voglia di sentire i suoi umori, era piacevole leccargli la fessa, sapeva di pulito; si muoveva in sintonia alla mia leccata. Intanto il mio uccello era di nuovo carico, e quando lei volle, mi disse:" vieni chiavami, fammelo sentire tutto dentro!". Ritornò girata verso di me, ed io le alzai una coscia ed iniziai a scoparla per traverso; vedevo il pene entrare ed uscire, e ad ogni colpo lei mi graffiava le natiche e mi spingeva come poteva. Il mio membro aveva infradiciato quella fica, i suoi umori colavano dalla mia cappella; ecco ancora qualche spinta e finalmente la accontentai. Nicole se lo tenne dentro, fino all'ultima contrazione: se l'era fatto ormai suo.
    
    Si stese accanto a me, visibilmente soddisfatta, e dopo dieci minuti che eravamo stretti mi chiese:" ma anche con tua moglie, sei cosi bravo?!". Io guardando il soffitto le risposi:"no!, lei è una stronza, come tuo marito, ma non me ne frega niente, basta che si faccia scopare, e mi scarichi l'uccello; poi se non gode sono problemi suoi, e lei che vuole che sia così... 
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