1. Io e il figlio di mio marito


    Data: 26/11/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Tradimenti Autore: VittorioV, Fonte: RaccontiMilu

    ... doloroso, ma era la fine di un tormento. Quei due chiodi erano duri da tutto il giorno. -Hai voglia di essere munta, non è vero? Quelle parole mi indignavano, ma aumentavano l’eccitazione. -Con una mano stringiti l’altro capezzolo, e con l’altra toccati la figa. Mi tolsi il cazzo dalla bocca per un attimo. -No, ti prego… -So che ne hai voglia… Feci anche questo, e in pochi secondi venni, soffocando i gemiti sul suo cazzo. -Brava, così, hai bisogno del mio cazzo, vero? Te ne darò quanto ne vuoi, vedrai. Adesso svuotami i coglioni, su. Mi prese la testa con ambedue le mani e spinse sempre più velocemente il cazzo nella mia gola. Con le mani mi reggevo alle sue natiche, trovandole fresche, sode, virili. Lo sentii irrigidirsi, e venne, tanto, sborra calda che mi riempì tutta e che faticai a deglutire. La presa sui miei capelli si allentò, e lui sfilò il cazzo dalle mie labbra. -Sei brava a succhiare il cazzo. Da domani vedremo come te la cavi con il resto. Se ne andò, lasciandomi seduta e sola, con in bocca il sapore del suo sperma, senza poter replicare e dirgli che si sbagliava, che dovevamo smetterla subito. L’indomani lo avrei affrontato. Questa storia avrebbe dovuto finire in fretta.
    
    Il bacio di Enrico sulla fronte mi destò da un sonno pesante e disturbato. Lo salutai appena, girandomi dall’altra parte, lentamente. Il cervello riprese a lavorare e così gli altri sensi. La bocca, il sapore acre che mi avvolgeva il palato e la lingua, mi riportò a poche ore prima, a quello ...
    ... scempio commesso nel nostro bagno. Mi alzai, avrei voluto che fosse una giornata lavorativa e invece ero in ferie, ma non ne ero contenta. Nel corridoio sentii silenzio, e mentre mi dirigevo verso il bagno ero sicura di essere sola in casa. Una volta uscita dalla porta però mi trovai faccia a faccia con Cristiano. Rimasi ferma sulla soglia del bagno. Indossavo la stessa corta vestaglia semi trasparente della notte, le stesse mutande. Cristiano aveva avuto invece il pudore di mettersi un paio di boxer, che malcelavano una imponente erezione. Avevo il suo corpo, e il suo cazzo, pronti a esplodere davanti a me. Fissai per qualche secondo la sua figura, soffermandomi irrimediabilmente in mezzo alle sue gambe. -Adesso ho voglia di scoparti. Non ci aveva girato molto intorno, il ragazzo. Lo guardai inebetita. Lui fece un passo per arrivarmi addosso. Sentii la sua bocca sul mio collo e subito una mano ad agguantarmi il culo da dietro, e un’altra che si infilava sotto la vestaglia, cercando un seno. -Smettila…Cristiano…smettila! Non so come trovai la forza di ribellarmi, mi divincolai dalla sua morsa e gli diedi un ceffone. -Devi lasciarmi stare! Lo spinsi di lato e mi avviai quasi correndo verso camera mia. Raccolsi i primi vestiti che trovai e uscii di casa, incurante di Cristiano, della casa, di tutto. Con l’automobile percorsi dei chilometri a caso, fermandomi in un autogrill sperduto a bere un caffé. Chiesi anche una sigaretta a un camionista, anche se non fumavo da anni. Quello ...
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