Io e il figlio di mio marito
Data: 26/11/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Tradimenti
Autore: VittorioV, Fonte: RaccontiMilu
... Doveva essere una fissa, quella di Cristiano, per le donne impegnate! Pochi minuti dopo ebbe anche l’occasione per umiliare quella coppia. Infatti squillò il telefono di lei, e lui le disse di rispondere. Lei non voleva, ma un affondo di cazzo più forte la convinse. Così mentre lei parlava al telefono con il suo fidanzato, Cristiano la fotteva. Lei mascherava i gemiti, ogni tanto si tappava la bocca per non urlare, ogni tanto copriva il microfono del telefono e soffiava fuori il fiato. Erano crudeli, spietati, ma eccitanti. Mi stavo bagnando. Sotto quel martellamento avrei voluto esserci io. Avevo bisogno di scopare. Forse chiamare la mia amica Elena non sarebbe stata una cattiva idea, lei aveva sempre per le mani qualche bello stallone, con cui puntualmente faceva lunghi weekend di sesso. Forse avrei potuto chiedergliene qualcuno in prestito. O forse mi sarebbe bastato andare in camera a masturbarmi selvaggiamente. La realtà mi richiamò a se in fretta. Cristiano stava dicendo alla tizia che doveva sborrare. -Dove la vuoi? Dove vuoi che vengo? La vuoi bere? -Dove vuoi tu amore. -Non chiamarmi amore, troia. Chiama quel cornuto del tuo fidanzato amore. Io ti chiavo e basta. -Quello che vuoi, quello che vuoi tu. -Ti meriti solo la sborra in faccia. Mi venne una scintilla di perversione, così decisi di interromperli sul più bello. Corsi verso la porta e suonai il campanello ripetutamente. Dopo qualche lungo secondo sentii chiedere chi è. -Sono Valeria, ho dimenticato le chiavi. ...
... Mi accolse Cristiano, evidentemente contrariato. Era in boxer, e maglietta. Forse si aspettava il postino, sicuramente non me. -Ah, se tu. Come mai non ti sei portata le chiavi? -Sono uscita di fretta. Scusami. -Beh, la prossima volta ricordati. -Stavi dormendo? Ti ho svegliato? -No, stavo facendomi i cazzi miei. Dal corridoio spuntò fuori la ragazza, vestita. -Buongiorno. -Ciao, scusate se vi ho disturbato. Stavate studiando? Vi ho interrotto? Volete che vi preparo qualcosa? -No signora, ero passata solo a prendere delle dispense da Cristiano. Stavo andando via. -Come vuoi cara. Salutai i due con un sorriso beffardo e mi ritirai in camera. Era una vittoria sciocca, evidentemente, ma mi soddisfaceva. Quello che non mi soddisfaceva erano le mie mutande fradice. Mi distesi sul letto e una volta spogliata mi accinsi a toccarmi. Dovevo dare sfogo al mio corpo. Rimasi in mutande e reggiseno. Stavo per sdraiarmi, quando sentii bussare alla porta. -Si? -Apri, cazzo! Scostai la porta. -Cosa vuoi? -Che ti salta in mente? -Che intendi dire? -Sono sicuro che non hai dimenticato le chiavi. -Non so cosa tu stia dicendo. -Senti stronza, le chiavi le avevi eccome. Cristiano teneva in mano la mia borsa. L’avevo lasciata in sala. Dentro c’erano le mie chiavi. -E caso strano eri uscita senza giacca? Eppure non mi sembrava. Nell’altra mano teneva la giacca. -Tu ci hai visti, vero? -Visti? Io? -Brutta stronza, tu ci hai visto e hai voluto rompermi i coglioni, vero? -Ti stai sbagliando. E stai ...