In tempi di quarantena conto le pecorine per dormire ( il mio primo appuntamento)
Data: 24/11/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Frivolousb, Fonte: Annunci69
... prese solo un gusto e io detestavo quelli che prendono due palline allo stesso gusto, li detestavo!
Poi lo convinsi pure a entrare nel Mondadori Center. Lui non leggeva, aveva solo la licenza di terza media, e continuava a dire cazzate tipo:_ Io voto Berlusconi perché è grazie a lui che ho trovato lavoro alla Standa! (lavorava all' Oviesse!). Lo adoravo per questo, con lui mi sentivo ancora più intelligente!
Step successivo, le fosse di Cadorna, dietro la stazione. Fondamentalmente era un luogo più o meno pubblico in cui i froci, ma non solo, diciamo maschi a caccia di maschi, potevano incontrarsi per leccarsi le palle (ma non solo!) fra loro, in libertà e all’ aperto senza che nessuno gliele rompesse.
A quell’ora del pomeriggio era piuttosto deserto. A parte i soliti vecchi, che come lupi, erano sempre in agguato.
Per la cena mi portò in una pizzeria in zona gay-street. Ci sedemmo di fuori ai tavoli esterni. Tutto durante la cena andò bene, fino a che proprio al tavolo di fronte al nostro presero posto due donne trans, non proprio in formissima e il loro cagnetto. Alle due si aggiunse una coppia di gay superpalestrati da orgasmo!
Io divertito (sempre perché sono una brutta persona!), mi misi, ad ascoltare i loro discorsi, commentare ad alta voce, e ridacchiare con Tino. Bene, quando i due manzi finirono di mangiare, si alzarono, salutarono le due amiche, uscirono e passarono davanti ai divisori in plexiglass, e una volta giunti alla mia altezza, quello che ...
... fra i due era il più bono mi disse a voce alta, in modo che potessi sentirlo bene:_ E buon appetito imbecille!
Me l’ero cercata e Tino si mise a ridere come uno scemo.
Dopo cena ingannammo il tempo girovagando lì in zona Centrale. Poi tornammo alle fosse di Cadorna. Faceva già buio, buio pesto. Appena entrato nel parco venni colpito da un violento senso di paura. Vedevo solo una mandria di vecchi ormai arrivati alla frutta, però pronti, alla prima occasione utile, a rubare un po’ di vita altrui, per guadagnarne in giovinezza. Attorno a noi c’era un’ atmosfera criminale.
Tino mi fece coraggio. Mi portò fin quasi sotto al cavalcavia. Quel posto, in generale, nel frattempo iniziava a piacermi, sarebbe stato bello avere un parchetto del genere nella mia piccola cittadina!
Non passammo sotto il cavalcavia, c’era troppa acqua percolante, troppo fango. Allora facemmo il giro lungo da sopra, attraversando la strada e ridiscendendo nell’ altro lato del parco. Di là Tino mi indicò un punto preciso, si sedette su uno di quei sassi “porosi” tipici di quel luogo e mi disse:_ Io di solito mi metto sempre qui_ invitandomi a sedermi sopra di lui.
Io mi misi a cavalcioni su di lui, cercando di non pesargli troppo sulle gambe, e cercai, giuro, di dedicarmi il più possibile al mio amante del momento. Solo che quel bell'uomo dalla pelle colore ebano, in netto contrasto con il bianco candore della camicia che indossava e che metteva in risalto ogni singolo muscolo prorompente del suo ...