Il tamponamento
Data: 22/11/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Jverne70, Fonte: Annunci69
... a vedere i danni sul paraurti mi venne duro. Trasportai quell’immagine in lei a pecorina.
Non potei evitare un erezione, lì, sul ciglio della strada.
“Come si fa ora ? tu mi hai tamponato, ora toccherebbe a me fare altrettanto” così le dissi sfacciatamente.
Lei rimase un attimo attonita, rise mentre mi guardava con tono interrogatorio del tipo “ hai detto veramente quello che hai detto?”
Il termine Tamponare nella sua duplice valenza era stato appreso nella maniera corretta? pensai.
Ridemmo entrambi per sdrammatizzare, forse mi ero spinto troppo oltre.
Poco oltre scorgeva l’insegna di un distributore con annesso bar.
“Ti va se ti offro un caffè? andiamo lì al bar a parlare?”
Si morse le labbra per qualche attimo in tono pensoso mentre i suoi occhi piantati nei miei cercavano di scrutare i miei intenti.
Le mani nervose tradivano l’incertezza, la classica diatriba tra vorrei ma non posso.
Feci un cenno col braccio per indicare il bar.
La vidi entrare in macchina, prendere la borsa, chiudere la macchina e quindi pronta a seguirmi.
Trovammo un tavolinetto appartato, a quell’ora il locale era semi vuoto.
Ordinammo qualcosa da bere.
“Marco”, ed allungai la mano. “Miriam”.
La mano femminile dice molto della “proprietaria”.
Da come si presenta, curata o meno, dalla stretta, dalla temperatura, dalla presenza del sudore si percepiscono molte cose.
Rimanemmo con quella stretta per un tempo superiore a quello socialmente accettato ...
... per quella situazione.
Aveva un fascino tutto suo.
Un piccolo danno alla vettura ci stava, lo avevamo appurato entrambi.
Toccava a lei mostrasi un po’ accondiscendente.
Cominciò a raccontare fasi salienti della sua vita, dove fosse diretta, perché si fosse distratta etc.
Sentivo solo distrattamente.
Guardavo i suoi tratti e fantasticavo.
“ma mi stai a sentire?” evidentemente aveva colto la vacuità del mio sguardo.
Fin da subito, constatando che le nostre età corrispondevano più o meno a quelle della stessa generazione venne naturale darsi immediatamente del tu.
“Scusami ma questo fatto che mi hai tamponato tu e non viceversa mi tormenta” piccolo momento di silenzio e poi risata di lei.
In tono amichevole ridendo mi disse
“ma la smetti con questa storia?” pausa “guarda che finisco col crederci”
I nostri occhi si cercarono e non si lasciarono per un interminabile secondo.
Con quel sorriso avrebbe potuto chiedermi qualsiasi cosa, “uomo Zerbino” in quel momento.
Come uscire da quella situazione?
La cameriera ci porto le nostre bibite giusto in quel momento.
Cominciammo a parlare “seriamente” della situazione, Assicurazione e simili.
Ma durò davvero poco.
Ad un certo punto mi parve che fosse lei a spingere verso un altro risvolto di quella situazione. Dovevo inventarmi qualcosa.
“Ho una bella collezione di farfalle a casa, la vuoi vedere?” mi uscì questa frase volutamente scontata e banale ma con oramai un significato ben ...