1. Dive master


    Data: 20/11/2023, Categorie: Lesbo Sensazioni Autore: Adele, Fonte: RaccontiMilu

    ... vedo come amiche, qualche volta come nel caso di Elvira, la sorella che non ho mai avuto. Vivo questa situazione con serenità, non ho pudori particolari, e quando posso prendo il sole nuda, quasi mai indosso il costume sotto ai vestiti, per cui spesso tutti mi possono vedere, senza che questo mi provochi imbarazzo, e non faccio caso all’altrui pensiero, riguardo alla faccenda. Decido di andare sulla spiaggia, per vedere il mare da vicino. Indosso un prendisole rosso, che mi copre a malapena. Sotto sono senza costume, prima ho intravisto un gruppetto di turisti tutti nudi stesi al sole. Fisicamente mi tengo molto bene, sono tonica, bionda e sempre abbronzata. Arrivo sulla battigia. La sabbia è bianca, e il mare turchese. Un centinaio di metri verso il largo si vede la barriera. Mi levo il prendisole, e inforcando un paio di occhialini impermeabili, mi infilo dentro al mare. L’acqua è tiepida, poco salata. Nuoto lentamente, e intanto inizio a vedere la fauna, che numerosa si muove sotto di me, curiosa e diffidente, sempre pronta a sfuggire. Pesci pappagallo, qualche napoleone, un paio di balestra che mi guardano minacciosi. Il fondo inizia a degradare, e vedo la barriera che emerge, ricoperta di corallo, di spugne e alcionari. Appoggio i piedi sulla sabbia, sperando di non calpestare qualche pesce pietra, e mi volto verso la spiaggia godendomi lo spettacolo di questo piccolo eden immacolato. Siamo sul grosso gommone che Juanita si è procurata presso un agenzia di noleggio. ...
    ... Abbiamo caricato quello che occorre per un immersione e siamo pronte per partire. I due fuoribordo Yamaha borbottano tranquilli mentre ci allontaniamo lentamente dal pontile. Quando ci siamo allontanati di qualche decina di metri, Juanita che sta al timone spinge in avanti la manetta, e i motori con un urlo strozzato iniziano a spingere forte. Il gommone schizza fuori dall’acqua ed entra in planata, correndo leggero sulla superficie del mare, piatta e luccicante. Sono nella seduta di poppa e osservo Juanita. Ha un paio di calzoncini da calciatore bianchi e rossi, e una canottiera a righe verticali,sempre dello stesso colore. I lunghi capelli neri, lisci, sono legati in una coda che le arriva quasi fino alle natiche, sode e tornite. Carnagione molto scura, occhi neri, zigomi un po’ sporgenti, che tradiscono sangue maya nella discendenza. E’ una gran bella ragazza, ha un fascino esotico, conturbante, esaltato dal suo essere donna moderna, realizzata nel suo lavoro particolare, libera e indipendente. Si gira e mi sorride, facendomi un segno, come per indicare una barriera che si intravede più a sud, sulla rotta che stiamo percorrendo. Mi alzo e afferrando un tientibene sulla timoneria, mi metto in piedi vicino a lei per poter meglio osservare. Siamo quasi alte uguali, forse io un po’ di più, e il contrasto di lei cosi scura e nera di capelli, con il mio biondo,i miei occhi chiari, deve essere per un osservatore esterno di notevole effetto, di attrazione. Mentre osserviamo il punto ...
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