1. Io e Andrea. Capitolo sette.


    Data: 19/11/2023, Categorie: Trans Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti

    ... andava fuori città, aveva iniziato ad abbigliarsi come le era congeniale. Attirare gli sguardi dei ragazzi e soprattutto di qualche adulto, rappresentava una conferma che non lasciava dubbi sulla sua reale identità sessuale. In tutti gli anni del liceo e poi dell’università, nonostante moltissimi dei suoi compagni conoscessero la sua condizione, non trovò mai il coraggio di esternare questo sogno. Soprattutto perché non si era mai sentita amata come con me. Fui molto lusingato dell’affermazione.
    
    Incalzai Andrea per conoscere questo suo sogno. Ci vollero parecchi giri di parole, coccole e una certa tenace insistenza per farle superare la reticenza che ancora, nonostante la dichiarazione fatta, le consentisse di esprimerlo nella sua interezza. Il sogno rimasto sempre vivo era quello di passeggiare mano nella mano o a braccetto con un compagno vestita da maschietto. Quando lo espose, mi sembrò una cosa normalissima per un adolescente che vuole essere accettato per quello che è e cerca conferme a quel suo modo di percepirsi.
    
    La accarezzai con tenerezza e trovai spontaneo dirle che si trattava di una cosa facilissima da farsi. Ci vuole una città moderna, dove la cultura trasudi da ogni colonna dei portici e cresca anche tra le pietre dei marciapiedi. Pensavo di andare all’estero disse di rimando, magari faremo un fine settimana a Londra o a Parigi oppure…… la interruppi proponendo Bologna. Una città che conosco molto bene e che permette serenamente di fare la nostra ...
    ... passeggiata, magari alla ricerca dei fiumi sotterranei che la attraversano, e che si possono sentire e vedere solo in determinati posti, dotandosi delle apposite mappe.
    
    Lo faresti? Chiese elettrizzata. Certamente risposi. Organizzeremo tutto nel prossimo fine settimana. Così eravamo già alla fine dell’inverno e le giornate di sole illuminavano la città dando l’impressione di una primavera incipiente. Nonostante il calore dovuto all’irraggiamento fosse godibile quando si era esposti, l’aria risultava ancora tagliente soprattutto nei tratti ombreggiati, e sotto qualche portico il freddo pizzicava la pelle scoperta. Io avevo scelto un abito scuro con camicia bianca e papillon blu. Sopra portavo un cappotto in cachemir nero con largo collo a scialle, cappello nero a larghe tese, guanti e scarpe in pelle nera.
    
    Andrea un jeans aderente con scarpe e guanti in pelle nera, un cappello Borsalino nero ed un chiodo nero. Era chiaramente donna anche se non truccata. Il viso femminile mi sembrava risaltare in modo inequivocabile, ma lei si vedeva vestita da uomo. Abbiamo fatto tante prove per vedere di farla camminare come un uomo ma le riusciva solo per pochi passi poi tornava ad essere se stessa, comunque passeggiando piano riusciva a raggiungere un buon compromesso. Dovetti costringerla a sostituire il perizoma con uno slip per far uscire dal nascondiglio fra le gambe gli attributi maschili, indispensabili a riempire la patta a completamento della commedia.
    
    La nostra avventura ebbe ...
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