Io e Andrea. Capitolo sette.
Data: 19/11/2023,
Categorie:
Trans
Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti
Io e Andrea. Capitolo sette
Con il protrarsi dell’autunno e l’arrivo dell’inverno le gite in canoa lasciarono il posto a qualche giornata sulla neve che però Andrea non apprezzava, detestava il freddo anche se amava molto rimanere in alta quota ad ammirare il paesaggio da dietro una finestra, meglio se molto grande, qualsiasi cosa il meteo offrisse. Usciva solo per esporsi al sole quando il suo irraggiamento forniva sufficiente calore. Io sciavo e mi prendevo tre ore della mattinata per questa passione, il resto del tempo lo trascorrevamo a chiacchierare, guardare il paesaggio sempre da dietro la finestra o con frequenti giri esplorativi in auto. Ma soprattutto facendo l’amore in ogni angolo della stanza d’albergo alla ricerca di tutte le emozioni possibili.
Questo suo disamore per la montagna d’inverno ci portò fisiologicamente a scegliere altri modi per trascorrere assieme i fine settimana. Scoprimmo così le città d’arte. Iniziammo con Roma. Poi Firenze, Assisi. E tante altre. Un intero weekend assieme con full immersion nei musei, tra i monumenti e le frequenti mostre. Con la formula del tutto prenotato trascorrevamo dei momenti di puro piacere per il corpo e per lo spirito. Ovviamente ci baciavamo come due adolescenti ovunque, spesso additati da qualche benpensante nonostante sembrassimo una delle tante coppie con lui più attempato di lei; (quasi vent’anni di differenza anche se io dimostravo dieci anni meno di quello che sentenziava l’anagrafe).
Eravamo come ...
... due eterni adolescenti. Almeno così amavo definire la tensione che mi spingeva verso Andrea preferendola sempre più esclusivamente a tutte le mie scopamiche e totalmente agli scopamici che nel giro di un paio di mesi scomparvero dalla mia quotidianità. Mia madre si limitò a dirmi che mi sarei pentito di tanta dedizione, tutte le cose procedono verso un apice, e poi scendono. Ricordati, quanto più in alto porterai la tua relazione, quando più male ti farà quando cadrai nel vuoto della sua risoluzione. Mia mamma era sempre catastrofica, pensai, completamente immerso nella mia estasi.
Con Andrea ogni tanto parlavamo di questa nostra smania che ci prendeva e sembrava non avere mai fine. Lei la trovava un punto di arrivo che realizzava uno dei suoi sogni, anche se le faceva tanta paura il futuro. Per esempio, cosa avrebbe detto mia madre nel momento in cui avesse scoperto che si trattava di una trans e non avremmo potuto sposarci in chiesa ed avere dei figli? Quel fine settimana eravamo in Trentino, ma non uscii a sciare per stare vicini a metabolizzare questo pensiero che aveva esternato e sicuramente per lei rappresentava qualcosa di enorme, impossibile da affrontare e superare.
Fu in quei giorni che, dopo aver fatto l’amore con la nostra solita passione, Andrea mi parlò di un sogno ricorrrente nel periodo del ginnasio. Ancora vestiva quasi sempre da maschio anche se seguiva un programma terapeutico ormonale per la crescita del seno. In casa e tra amici soprattutto quando ...