Sedici anni -Capitolo 3
Data: 16/11/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Prime Esperienze
Autore: aramis45, Fonte: xHamster
... normalmente.
Uscimmo dal letto e ci mettemmo gli shorts. Restammo seduti davanti alla finestra, a piedi nudi e torso nudo, a guardare il tramonto di un giorno pieno di frustrazione, confusione, paura ed alla fine amore. Guardai Alessandro nell'arancione ardente del sole cadente. I suoi capelli brillavano come oro, il suo torace era liscio e caldo nella luce morbida, la sua faccia ardente con quel giovane sorriso. Saremmo restati così tutta la notte senza parlare. I nostri pensieri e cuori potevano dire più di quanto potessero le parole. Vidi una stella cadente rigare il chiaro cielo scuro e presi delicatamente la mano di Alessandro nella mia.
Il giorno seguente era caldo e soleggiato, chiaramente ogni giorno era sembrato così fin dalla notte in cui io ed Alessandro ci eravamo innamorati. Uno di quei giorni fatti per pantaloncini e magliette. Indossavo occhiali da sole, un sorriso enorme e mi sentivo più leggero dell’aria ascoltando gli uccelli e galleggiando sul marciapiede verso la casa di Alessandro. Lui era andato a giocare calcio quella mattina ed io ero sicuro che tutto si fosse aggiustato. Quello stava per essere un bel pomeriggio e, con sua mamma al lavoro, avremmo potuto fare l’amore appassionatamente e lentamente fino a far gridare l'altro.
Trovai la porta chiusa, suonai il campanello e la porta si aprì quasi subito. Alessandro comparve ma il mio sorriso si affievolì e rimasi a bocca aperta. Mi tolsi gli occhiali insicuro di quello che vedevo di fronte a ...
... me. Alessandro era là fermo, la sua bella faccia deturpata da un occhio nero e gonfio, un taglio sul labbro ed una contusione scura sulla sua fronte, quasi nascosta dai morbidi capelli. Mi bloccai a fissarlo, il pensiero della sua faccia battuta in quel modo mi spezzava il cuore. Alessandro mi guardò negli occhi, ma io non vidi l'amore a cui ero abituato, o la tristezza che avevo visto il giorno prima. Quella che vidi era rabbia.
Mi afferrò un polso e mi tirò dentro. Chiuse la porta e senza una parola si diresse verso la sua camera. Lo seguii tentando di passargli davanti per guardare la sua faccia.
"C.. c... cosa è successo?" Balbettai.
"Mi prenderei a calci, guarda!" Gridò senza guardarmi.
"Come?... chi?... voglio dire... cos...." Non riuscivo a capire.
"Cristian... mi ha fatto inciampare durante la partita e mi ha accusato di averlo fatto inciampare apposta" Spiegò appoggiandosi al muro. Poi continuò con tensione nella voce: "Ho tentato di dire che mi spiaceva, che lui era il mio amico ed non gli avrei mai fatto una cosa del genere. Ma lui mi ha spinto e ha detto che io non ero il suo amico. Mi sono arrabbiato, l’ho spinto e lui mi ha colpito. Prima che Tom e Roby lo tirassero via mi aveva colpito almeno un migliaio di volte"
Lacrime cominciarono a comparire nei suoi occhi e la sua voce divenne roca: "Ti avevo detto che non avrei dovuto andare ma tu mi hai spinto ad andarci" Disse: "Tu sei sempre così amichevole, tenti sempre di mettere pace fra chiunque, e ...