1. Di Libertà e Schiavitù – Cap. 2 – La Stanza


    Data: 14/11/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: Cagewax, Fonte: RaccontiMilu

    ... penetrarla con violenza mentre la insultava. Verso la fine, mentre gli ansimi dell’uomo aumentavano, le tenne con due mani e le affondò il sesso in gola, premendole forte con le sue palle pelose contro il mento. Il suo sesso era di dimensioni generose e lo sentì pulsare sulla lingua ed in gola. Mentre urlava di piacere, i suoi succhi le fluivano direttamente nello stomaco. Il sapore del suo sperma, misto salato dolciastro , lo sentì soltanto alla fine, quando lasciando riposare il sesso nella sua bocca attese che lo ripulisse per bene succhiando e leccando. Un pò per disperazione, un pò per fame, e un pò per il fatto che erano tre giorni che non mangiava nulla, riuscì a non vomitargli addosso.> Laura ci rimase malissimo. Credeva di essere riuscita a fare quanto le era stato chiesto.> Laura riprese a piangere.> Singhiozzando Laura esegui, assumendo senza saperlo la posizione della schiava. D’un tratto iniziò a scenderle sul volto un fiotto di liquido caldo e puzzolente. Le stava pisciando addosso! Non poteva crederci!> Le disse mentre continuava a pisciare indirizzandone il getto dai capelli alla bocca.> Farfugliò lei con la bocca piena di piscio.> E così dicendo si fece pulire il pene dalla bocca di Laura e lo rimise nei pantaloni.> L’uomo finse un certo disappunto nella voce. Si stava completamente prendendo gioco di lei. Aveva fame. Fame da morire.> La guardò facendo alcuni passi indietro attraverso il passa vivande, nascosto nel buio della stanza adiacente, attese che lei ...
    ... rispondesse alla domanda con lo sguardo, come insegnatole poco prima. Laura cercò di pensare a casa sua e ai suoi genitori, una realtà che le sembrava ormai anni luce lontana da quella che stava vivendo ora. Si commosse e tentò un timido sorriso mentre cercava invano il suo volto nel buio dello spazio fuori dalla sua stanza. O doveva chiamarla cella?> E così dicendo si allontanò. Per un attimo Laura pensò di disubbidire alla folle richiesta ma si ricordò subito delle telecamere appese alle pareti. Si sarebbero sicuramente accorti della sua disobbedienza e non voleva nemmeno pensare a quale potesse essere la punizione se non avesse obbedito all’ordine. Si ritrovò quindi china a succhiare il piscio di quell’uomo dal pavimento pur di ottenere il cibo avanzato dal cane. Aveva fatto carriera! Pensò tra se e se. Il senso dell’umorismo non le era mai mancato. Ma questo era veramente troppo anche per lei e riprese a piangere, ritrovandosi a leccare piscio e lacrime. Salato per salato. Si disse da sola.> Era tornato. L’uomo sputò nella ciotola di latta e la gettò all’interno della stanza, facendo fuoriuscire parte dei resti della cena del cane. Laura cercò di raccogliere quanto era finito sul pavimento a mani nude, ovviamente non aveva altri mezzi a disposizione. Lui riprese a parlare.> L’uomo se ne andò senza un cenno di saluto. Dal trattata di primo non si aspettava molto di più. Aveva appena terminato di raccogliere gli avanzi e rimetterli nella ciotola che si spense nuovamente la ...