Di Libertà e Schiavitù – Cap. 2 – La Stanza
Data: 14/11/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: Cagewax, Fonte: RaccontiMilu
... pavimento. Questo non era in pietra come aveva pensato sentendolo ruvido al tatto, sembrava più un grès porcellanato con una lavorazione che ricordava la pietra naturale, realizzata con piastre rettangolari molto grandi e fughe pressoché inesistenti. Era quasi impercettibile, ma c’era una leggere pendenza del pavimento che portsvs verso la linea in cui incontrava la parete alle sue spalle, dove c’era una grata di scolo che si sviluppava per tutta la parete. Qua e là nel soffitto oltre alle luci al neon erano appese delle docce. La parete alle sue spalle era disseminata di anelli in ferro di varie dimensioni, disposti in ogni dove. Contro la parete alla sua destra vi era un lungo banco da lavoro con tanto di morsa, e trapano a colonna. Sopra a questo era appesa al muro una rastrelliera chiusa con un inferriata da un lucchetto con all’interno ogni sorta di attrezzo da lavoro, chiavi inglesi, cacciaviti, brugole, martelli, ed oltre a questi, altri tipi di attrezzi, manette, dildi, plug, palline, fruste, bastoni e altre cose di cui non conosceva ne il nome, ne l’esistenza, ne la funzione. Nulla di promettente in ogni caso. Vicino la parete opposta, a sinistra, vi era una sedia di legno, grezza, priva di qualsiasi imbottitura, non era nemmeno verniciata, e il legno presentava varie macchie, fori e graffi, dovuti ai vari ospiti che aveva servito. La seduta presentava un grosso foro al centro e sotto di questo vi era un vecchio secchio di ferro, ammaccato in più punti. Subito capì ...
... che si trattava del bagno. Sempre meglio che farsela addosso, pensò. Fissato al muro vi era anche un rubinetto ed un piccolo ripiano. C’era inoltre, nell’angolo tra la parete sinistra e quella di fronte, un futon di quelli giapponesi, dall’imbottitura quasi inesistente, con sopra quello che sembrava un vecchio e logoro sacco di iuta. La parete frontale infine, oltre alla porta in ferro posta esattamente al centro, era completamente spoglia, eccetto le telecamere poste nei due angoli contro il soffitto, una bocchetta d’aerazione in alto a destra e quello che sembrava essere un piccolo speaker. Qui, vicino al muro, vi era inoltre un vecchio attaccapanni a treppiede di legno. Laura pensò che la cosa fosse quantomeno bizzarra visto che non indossava nulla, ma forse non sarebbe servito a lei. Nessuna finestra.
> La voce proveniva dallo speaker in alto a destra.> lo interruppe lei> Una scossa fortissima la fece cadere a terra, tremante, facendola finire con le gambe tra le sue feci del giorno prima.> riprese la voce> riuscì malapena a dire prima che una nuova scossa proveniente dal collare e dalla catena le percorresse tutto il corpo facendole battere i denti.> Piangeva Laura, non riusciva a capacitarsi di quanto le stava accadendo. Perché? Era l’unica parola che continuava a ronzargli in testa. Quasi non riusciva neanche a sentire quello che gli veniva detto attraverso l’interfono. Le due scosse che aveva subito erano state fortissime e ancora gli doleva il collo. Con l’ultima ...