1. Sono già in volo


    Data: 15/01/2018, Categorie: Racconti 69, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... salutarmi’.
    
    Daria s’avvicinò incerta, poi di botto si sciolse in un abbraccio mentre le labbra cercavano fameliche le sue, sentì la sua lingua insinuarsi, attorcigliarsi nella sua bocca come fosse una cosa dotata di volontà propria levandole ogni forza, ogni voglia di resistergli, mentre la conduceva sul letto. Daria capto le mani di Marcello risalire sotto la gonna, lungo l’interno della coscia con un tocco lieve sino a scostare il perizoma e insinuarsi su quella deliziosa fica inzuppata all’inverosimile. Lui accarezzò dolcemente quell’anfratto, mentre le dita scorrevano lungo la fessura per il fatto che s’intingevano di continuo e così inumidite proseguivano sino al clitoride, inesorabili, premevano, sfioravano e stringevano sino a farlo pulsare.
    
    Con l’altra mano Marcello le sfilò i vestiti senz’interrompere di toccarla, le dita agili affondavano e scivolavano in lei senza ritegno sino a possederla. La girò collocandola nella posizione del sessantanove, aprendola con le mani e insinuando la sua lingua corposa a modo di fallo, mentre Daria leccava con la punta il piccolo solco del suo cazzo per poi lasciarlo scivolare completamente in bocca, mentre accarezzava lievemente le sue palle. Poi le sputò sul buchino e senza fermarsi con la lingua iniziò lentamente a premervi sopra girandoci attorno, un dito l’allargò, poi scivolò il secondo sino a entrare e uscire affondando ogni volta di più. La sentì godere, presa da entrambe le parti, sentì il suo corpo fremere e le ...
    ... contrazioni attraverso le bocche che li univano. Daria mugolava, gemeva in modo appassionato, però mai sazia, solamente allora lui si lasciò andare, in quanto il getto di sperma che fuoriuscì le riempì la bocca mentre ingoiava, a volte lo tirava fuori e se lo passava sul viso.
    
    Una volta per tutte rimasero così immobili e appagati per alcuni istanti, poi Marcello l’agguantò con dolcezza fra le braccia, visto che l’accarezzava in silenzio senza emettere una parola, era un calma che gridava riempiendo in modo anomalo e particolare quella stanza in modo fragoroso. Le carezze divennero più intense, il desiderio ricominciò a salire, le sue labbra giocarono, succhiarono i suoi capezzoli facendoli ritornare pieni, mentre le mani esploravano il corpo senza fermarsi. Daria gli stringeva le mani sul cazzo, lo sfiorava con la punta delle dita, lo sentiva di nuovo rifiorire e godeva di quel piacere, l’eccitava esserne la causa, quando fu di nuovo duro si girò a quattro zampe sul letto:
    
    ‘Sì, dai prendimi, prendi la tua troia, sì così, fammi godere ancora’.
    
    Marcello si mise dietro in piedi, entrò prima lentamente in lei frenando il suo volersi spingere all’indietro per sentirsi completamente penetrata, perché voleva che arrivasse a non poterne più per donarle il massimo piacere. Trascorsero almeno dieci minuti, intanto che lei pregava di farla godere con una mano le stringeva il fianco, in un istante affondò con un colpo deciso nella sua fica poi si ritrasse lentamente ricominciando. Gli ...
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