1. Sono già in volo


    Data: 15/01/2018, Categorie: Racconti 69, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... i capelli con forza, le tirarono la testa all’indietro mentre lo sentì aderire a lei schiacciandola ancora di più.
    
    Quelle dita l’allargarono dietro, durante il tempo in cui il suo cazzo pulsante e voglioso s’introduceva lentamente, profanandola ancora una volta come tante volte era accaduto in passato, donandogli quella parte del suo corpo che apparteneva esclusivamente a lui. Gemette, mentre una mano s’insinuò contemporaneamente fra la parete e il sesso, quelle dita voraci affondarono dentro in una morsa che lo strinse tutto, presa e riempita in ogni parte, fintanto che un lampo le attraversò la mente nel culmine dell’orgasmo. Marcello la lasciò andare mentre scivolava lentamente ai suoi piedi poggiando il viso sulle cosce. Lui l’accarezzava a rilento, dopo la fece accomodare sul letto e le raccontò di quell’insperata promozione, in quell’istante lui vide gli occhi di Daria inumidirsi, mentre lei si gettava di nuovo ai suoi piedi in modo appassionato e implorante, temendo che fosse l’anticamera d’un disperato e triste addio ripetendo che era unicamente sua, perché lei non voleva altri padroni, sennonché lui la guardò dolcemente rincuorandola e annunciandole:
    
    ‘Daria, tu sarai sempre mia, lo sai’.
    
    Marcello nel frattempo si trasferì, sistemarsi lo tenne molto occupato, le nuove incombenze lo trattenevano più d’una volta nella nuova sede e a malincuore passavano anche mesi, prima che potesse rivedere Daria anche se non c’era giorno che non la sentisse per telefono o ...
    ... per mezzo della posta elettronica. Lei gli raccontava tutto ciò che accadeva, gli chiedeva consigli e si lasciava guidare, anche se non erano vicini. In quegli anni trascorsi più d’una volta le aveva risolto qualche problema, quando lei non sapeva quali decisioni né quali provvedimenti pigliare. All’inizio gli domandava quando sarebbe venuto, poi iniziò a tacere sino al punto che fu lei qualche volta a ribadire che non era proprio possibile. Trascorse del tempo, lui inesorabilmente bloccato dalle sue faccende, lei sempre più alleggerita e rarefatta, sino a un’inevitabile sera in cui parlando via internet gli chiese di ritenersi libera. Lei non voleva perderlo, desiderava sempre la sua presenza, però non se la sentiva più di continuare in quel modo, perché averlo in realtà lontano la faceva soffrire e temeva di rivederlo, perché sapeva che sarebbe stata di nuovo sua.
    
    Lui acconsentì, poiché non poteva fare altrimenti, in quanto le aveva sempre voluto bene e dentro di sé sperava sempre che questo fosse soltanto un momento, dato che ebbe pazienza, una smisurata pazienza in cui trascorsero quindici mesi. Daria gli parlava dei suoi amici, pochi in verità, con qualcuno era andata persino a letto o si era lasciata andare a qualche piacevole gioco, eppure erano sempre brevi diversivi che terminavano presto, dal momento che venne il giorno in cui gli raccontò che aveva conosciuto uno intrigandola parecchio. Questa rappresentazione mentale fu come se un campanello scattasse nella mente ...
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