1. Sono già in volo


    Data: 15/01/2018, Categorie: Racconti 69, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Marcello guardò ancora il foglio che aveva davanti con ferma considerazione, lo sollevò pacatamente riesaminandolo e rileggendolo con molta attenzione: ‘Siamo lieti di comunicarle che in seguito al lavoro svolto presso di noi, la S.V. &egrave stata preferita e definitivamente scelta in funzione d’incaricato speciale per la nostra filiale’.
    
    Si trattava invero d’una promozione, ma anche una delle più ambite e più vagheggiate quest’ultima, poiché comportava la necessità di trasferirsi e d’abbandonare a ogni buon conto i posti dove lui era maggiormente inserito e legato ormai da parecchi anni: le abitudini, gli amici, i luoghi a lui cari e in particolar modo si separava con grande malincuore da Daria. Già, Daria, quella che era stata la sua schiava affezionata, costante e lungamente fedele nel tempo, dal momento che era legato a lei ormai da diversi anni, nondimeno doveva allontanarsi distaccandosi da lei per più di settecento chilometri.
    
    Gli occhi in quella circostanza si smarrirono bruscamente e le immagini si frantumarono nel vuoto correndo dietro ai ricordi e ai rimpianti, perché da quando l’aveva conosciuta e presa per mano facendola completamente sua si sentiva attualmente un sovrano. Un minuto, forse dieci, intanto che i pensieri volteggiavano come gabbiani sul mare pensando a lei, poi lestamente si riscosse per il fatto che avrebbe di certo accettato. Marcello aveva circa una settimana di tempo per organizzare il trasferimento, prima d’allora però desiderava ...
    ... incontrarla per informarla della sua sofferta quanto tormentata decisione, in quanto non l’avrebbe di certo abbandonata, tuttavia sarebbe stato arduo, difficoltoso e intricato però incontrarla con la stessa frequenza. Compose il suo numero alquanto pensieroso e taciturno, pochi squilli, dato che la sua voce squillante la riscosse:
    
    ‘Padrone, che sorpresa’.
    
    ‘Voglio vederti Daria, alle sette di domani sera all’albergo Luxor. Sali su, troverai la stanza prenotata: spogliati, non chiudere però la porta a chiave e aspettami in ginocchio con il viso contro il muro’.
    
    Quella comunicazione fu interrotta bruscamente, lei rimase un po’ sorpresa perché generalmente non era il suo tono abituale, giacché quella maniera così anomala la lasciò inquieta e preoccupata, si domandò se avesse mancato in qualcosa per averlo irritato a tal punto, dato che aveva sempre questo timore di contrariarlo e di deluderlo. Fece sennonché una rapida analisi del suo comportamento nei suoi riguardi, però non vi trovò nulla, eppure dopo tanti anni aveva imparato a conoscerlo, poiché c’era senz’altro qualcosa che non andava. La sera dopo lei obbedì scrupolosamente agli ordini, dopo aver riposto accuratamente gli abiti nell’armadio si preparò come lui aveva chiesto e attese. Aveva rimosso l’orologio, ogni anello e orecchino, lasciando soltanto al polso il bracciale che lui le aveva donato, in maniera tale da sancire la sua appartenenza. Sentiva il battito del cuore rimbombarle nelle orecchie scandendo i secondi, ...
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