Fuori dall'autogrill
Data: 07/11/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Megaciccio, Fonte: Annunci69
... pensavo di essere gay, ma ero comunque interessato al corpo maschile, alle sue forme, alle lunghezze dei membri e alla forma dei testicoli.
Quando con qualche amico ci capitava di avere per le mani un giornaletto porno, oltre alle tette e alle fiche spanate, che comunque guardavo con interesse, mi soffermavo volentieri anche sui cazzi, ammirandone le dimensioni e immaginandone la consistenza.
Capirete quindi che in quella prima occasione che avevo di guardare il pisello di un uomo adulto fossi quantomeno interessato.
Non volevo apparire troppo sfacciato quindi, ma avevo la tranquillità di trovarmi abbastanza lontano da casa da non essere riconosciuto e la barriera di ferro che ci separava mi dava un senso si sicurezza e di non venire acchiappato.
Rallentai guardando quello che stava succedendo, sperando di poter avere una vista migliore man mano che l’angolo di visione cambiava. Il tizio iniziò a pisciare con aria rilassata ma nel mezzo della sua attività si accorse di me e del mio sbirciare. E io mi accorsi che lui se ne era accorto!
Probabilmente diventai rosso e cercai di distogliere lo sguardo, ma la curiosità era troppa e di tanto in tanto tornavo a voltarmi.
Lui, per tutta risposta, invece di voltarsi per coprirsi meglio, si girò ulteriormente a mio favore, quasi volesse dare spettacolo.
Non potevo crederci. Vedevo chiaramente un getto che risplendeva dorato sotto i raggi del sole che usciva dalla cappella dell’uomo.Una cappella decisamente grande e ...
... attaccata ad un cilindro di carne lungo e largo.
L’uomo doveva essere ben conscio delle generose dimensioni della sua dotazione e non si vergognava ad esibirla mentre svuotava la vescica.
Finito quello che doveva fare sgrullo energicamente il suo attrezzo per liberarsi delle ultime gocce ma, diversamente da quanto mi aspettavo, non rimise il cazzo nei pantaloni.
“Ragazzo” disse ad alta voce con un accento che non conoscevo, “mi sai dire che ore sono?”
Mi si gelò il sangue. La sua voce richiamò la mia attenzione sul suo viso e sul resto del suo corpo.
Una faccia tonda con due baffoni folti e la barba incolta. il petto irsuto che si intravedeva sotto la camicia aperta quasi fino all’ombelico, che lasciava fuoriuscire ciuffi di pelo.
“Ohi, dico a te. Sai che ore sono” ripetè. E nel ripeterlo si avvicinò verso la recinzione.
La barriera che mi faceva sentire al sicuro di botto non mi sembrava più così solida, mentre la sua stazza si avvicinava a me.
Notai subito che aveva lasciato tutta l’attrezzatura di fuori. Oscillava come un pendolo sballottolato tra le sue gambe mentre avanzava.
“No. Non lo so di preciso” dissi timidamente e frettolosamente.
“Sai almeno dove siamo di preciso?” Ormai era arrivato alla rete alla quale si era appoggiato con una mano. Con l’altra si trastullava il pisello scappellandolo appena. Il suo cazzo mi sembrava sempre più lungo e grande, ma forse era solo più vicino, pensai.
“Si, siamo a metà tra i due caselli di…”
Mi ...