1. I nostri umori


    Data: 07/11/2023, Categorie: Etero Autore: Segaiol0, Fonte: Annunci69

    Questo racconto segue "L'ora della merenda"
    
    Grazie anticipatamente per la lettura 😘
    
    Il silenzio assoluto della notte era intervallato sporadicamente dal rumore di qualche auto solitaria in lontananza e dal leggero gracidare di una rana nel laghetto di fronte casa.
    
    Attraverso la parete alle mie spalle riuscivo a percepire il respiro profondo dei miei genitori, scivolati già da qualche ora in un placido sonno ristoratore.
    
    Le ombre degli alberi giocavano all'interno della stanza percorrendo una decina di centimetri per poi tornare indietro, dando carta bianca alla mia immaginazione.
    
    Mi rigirai inquieto sotto le lenzuola, i pensieri turbinavano nella testa ad una velocità folle a dispetto della calma che mi circondava.
    
    Ero accaldato e sudato, con occhi sbarrati e una persistente erezione che non dava segni di cedimento.
    
    Ripensai eccitato alla giornata appena trascorsa, pur essendo passate già molte ore dal mio incontro ravvicinato con Sabrina.
    
    Come un fulmine a ciel sereno è arrivato ed è passato bruciando ogni cosa, lasciando dietro sè solamente cenere fumante.
    
    A stento riuscivo a credere a ciò che era accaduto.
    
    Il ricordo nella mia mente si svolse pressappoco così:
    
    I bambini che giocano, le scale, lei di spalle in cucina, io dentro di lei e..... stop, tutto finito....
    
    Poi la cena con i nonni (di corsa come sempre), e il tragitto in macchina con Alberto per riportarlo da sua madre ( ciao ciao, alla prossima settimana).
    
    Il ritorno in ...
    ... solitaria non lo ricordo, ero totalmente in trance, cercando di capire se il fugace incontro tra me e Sabrina fosse realmente accaduto o meno.
    
    Arrivato a casa salutai frettolosamente i miei genitori e mi rinchiusi in camera, dove tolsi i vestiti e mi buttai a letto: avevo bisogno di stare con me stesso.
    
    Il bagliore di fari dell'ennesima macchina si unì alle ombre danzanti degli alberi e la rana solitaria emise un'ultimo verso, come per congedarsi per la notte, lasciandomi totalmente solo.
    
    Il lenzuolo era diventato pesante e lo scaraventai ai piedi del letto, immergendomi completamente nei ricordi ancora vividi.
    
    ( Gli occhi maliziosi di Sabrina sorridevano, mentre portava la mano alle sue spalle per recuperare il cucchiaio.....
    
    "Quel cucchiaio...")
    
    Mi accarezzai il petto sentendo il respiro cominciare a farsi più veloce mentre la mia mano scendeva giù...
    
    Più la scena nella mia testa continuava e più la mano si spostava verso il basso, fino a raggiungere il bacino.
    
    Raccolsi nel palmo i testicoli, ora di nuovo pieni e li massaggiai, per poi spostare l'attenzione sul cazzo eretto e fremente di accompagnare i miei pensieri...
    
    (Sabrina intanto aveva raccolto tutti gli umori dalla propria gamba e si stava portando quel nettare delizioso alle labbra, bagnandosi ancora mentre lo assaporava avidamente sorridendo.)
    
    Mi stavo masturbando sempre più velocemente, ero già al limite e lo sapevo, affannato alla ricerca dell'orgasmo dedicato alla mia stupenda e porca ...
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