1. La cavallerizza


    Data: 06/11/2023, Categorie: Etero Autore: smerkuz, Fonte: Annunci69

    ... era difficile non rivangare ciò a cui avevo assistito nel pomeriggio ma cercavo di autoconvincermi che solo un pazzo perverso poteva eccitarsi a quell’idea.
    
    “Ho stappato questa bottiglia di Chambolle-Musigny del 2017. Assaggi.” disse l’uomo mentre lo versava nei due calici sistemati sul tavolo.
    
    Sulla porta del salone si presentò la figlia con un lungo e leggero vestito a fiori.
    
    “Eccoti amore. Stasera abbiamo un ospite” aggiunse il signore senza distrarsi dal riempire i bicchieri. Provavo attrazione per la ragazza ed imbarazzo per il segreto che l’accomunava ai miei pensieri.
    
    Lei non cenò assieme a noi. Rimase silenziosa seduta sul divano. Sembrava assorta nei suoi ragionamenti.
    
    Tra uomini parlammo di mestieri, di episodi di vita quotidiana, di vino e vigneti.
    
    Il padre mi confidò che la perdita della madre durante l'infanzia l’aveva profondamente turbata. Si era chiusa in se stessa per molti anni ed affrontato diverse terapie prima di ristabilirsi. Non del tutto, evidentemente.
    
    L’uomo era molto gentile e premuroso. Finimmo la bottiglia di quello che effettivamente era un ottimo vino. Guardavo le foto incorniciate di lei. Da bambina, a cavallo, con i genitori. Ritratta sorridente assieme a sua mamma. Le assomigliava molto in effetti.
    
    L’istinto mi spingeva a cercarla con lo sguardo; cercai di contenermi.
    
    “E’ stato tutto di suo gradimento?” chiese il padrone di casa.
    
    “Sono stato davvero molto bene. Grazie davvero” gli risposi.
    
    “Temo che la carne ...
    ... ed il vino le faranno venire un po’ di sete. Si porti una bottiglia d’acqua in camera” continuò.
    
    “La ringrazio ma credo d’averne a sufficienza”
    
    “Nel caso ne avesse bisogno scenda pure a prenderla” Mi indicò il frigo.
    
    Poi si rivolse alla figlia “Si è fatto un po’ tardi. E’ ora di andare a dormire”
    
    Ringraziai nuovamente per l’inaspettata ospitalità, salutai e salì in camera.
    
    Steso sul letto ripensai alla giornata trascorsa. L’aria condizionata mitigava la temperatura della stanza. Indossavo una maglietta ed un paio di boxer. In mente continuavano a scorrere le immagini della cavallerizza mentre accudiva il membro dello stallone. Mi sentì irrigidire il pene. Cominciai a toccarlo. Si induriva sempre di più mentre lo sfioravo con la mano. Diedi un ultimo sorso alla bottiglietta d’acqua prima di accorgermi d’averla terminata. Accidenti che seccatura, pensai.
    
    Indossai un pantaloncino ed uscì dalla camera evitando ogni rumore. Nella discesa delle scale fui accompagnato dal cigolio del legno antico della scala. Seguì il corridoio facendo luce con il telefono. Finalmente arrivai davanti al grande frigo americano. Aprì la porta metallica e presi una bottiglia d’acqua.
    
    Non feci in tempo a richiuderlo che sentì una presenza dietro di me ed una mano che mi afferrò i testicoli. Una voce femminile sussurrò al mio orecchio “Mi desideri vero?” In un primo momento il terrore aveva preso il sopravvento. Mi ci volle qualche secondo per realizzare. La sua bocca sfiorava il mio ...
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