La cavallerizza
Data: 06/11/2023,
Categorie:
Etero
Autore: smerkuz, Fonte: Annunci69
Me ne stavo seduto su una panchina a leggere un libro.
L’ombra del colonnato ricoperto dalle piante arrampicanti alleviava il caldo soffocante di quel giorno di inizio agosto. Il canto incessante delle cicale. Il suono delle campane di una piccola chiesa in lontananza.
Poche ore prima, lungo la strada, ammaliato dai colori della campagna e dai campi di girasoli in fiore, mi ero imbattuto in un cartello stradale che indicava la presenza di un bed & breakfast. Stanco di guidare ed affaticato dalle temperature torride avevo deciso di concedermi una tappa. Seguì l’indicazione inerpicandomi per una stradina collinare.
Una volta arrivato parcheggiai la macchina, scesi, mi guardai intorno ed aspettai parecchi minuti prima che un uomo mi venisse incontro.
“Salve!” esordì sorridente. In mano teneva delle grandi cesoie. Era un signore distinto, con la barba e capelli scuri nonostante l’età. Poteva avere settant’anni portati bene o cinquanta malissimo, pensai; ma la mia priorità non era indovinare la sua età quanto trovare un addetto all’accoglienza clienti.
Risposi al saluto.
“Buongiorno! Mi chiedevo se c’era la possibilità di dormire qui questa notte… A chi mi posso rivolgere?”
“Vuole pernottare? Venga, mi segua”
L’uomo mi accompagnò lungo il viale che portava all’ingresso della maestosa villa. Si asciugava la fronte con uno straccio, intervallando fiatone e domande tipo “bella giornata vero?” o “anche lei soffre il caldo?”. Giungemmo in una stanza dalla ...
... temperatura decisamente più gradevole rispetto a quella esterna. Il signore si presentò come il proprietario della casa.
“Ah mi scusi, non pensavo fosse…” mi rivolsi a lui prima d’essere interrotto “Non si preoccupi. Oggi sono in tenuta da giardiniere. I domestici sono i ferie e sono io a dovermi occupare di tutto.” Poi continuò: “Mi serve solo un documento e poi l’accompagno alla sua stanza”
Così feci. Salimmo le scale, attraversammo l’ennesimo corridoio ed arrivammo davanti ad un’anonima porta. “Ecco, questa è la sua camera”
“E’ silenziosa?” chiesi. Sorrise. “Certo. Oggi è l’unico cliente”
L’uomo si congedò con un saluto e tornò ad occuparsi del parco. Entrai nella stanza, diedi un’occhiata veloce e ne apprezzai l’ampiezza, i mobili antichi, l’odore della poltrona in velluto e della biancheria profumata. Prima di scendere a prendere il bagaglio mi soffermai a guardare fuori dalla finestra il magnifico e lucente paesaggio di cui disponeva il podere.
Posai il trolley, mi rinfrescai e scesi a leggere un libro.
Stavo apprezzando il fresco del portico ed il silenzio circostante quando venni distratto dal lontano rumore di un cavallo al trotto. Alzai lo sguardo e scorsi in lontananza un bel esemplare cavalcato da una altrettanto bella ragazza. La cavallerizza tirò le redini verso di sé ed ordinò al cavallo di avanzare al passo fino a quando non si fermarono davanti a me.
“Salve! La stavamo aspettando…” Disse ad alta voce mentre scese.
Dal movimento riuscì a ...