Ida ~ i ~ nuova schiava...o forse no
Data: 13/08/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: fairy_land, Fonte: Annunci69
... stavolta ti sei superato, questa barbara è incantevole” poi prese la corda che le legava i polsi e la slegò, osservando come ipnotizzato i solchi che la canapa aveva lasciato su quei polsi sottili.
“Grazie Signore, per me è un piacere servirti”
L'imperatore sorrise e girando intorno a lei le scostò la chioma su un lato del collo, per ammirare la linea perfetta della schiena di lei. La schiava, reagì sussultando nell'essere sfiorata in quel modo quasi indifferente, casuale.
“È vergine?” domandò poi carezzandole un fianco in modo dolce e suadente, la sentì rabbrividire e tendersi come la corda di un violino, visibilmente sorpresa e spaventata da quella situazione a lei estranea.
“Si, lo è. Mi è costata di più per questo motivo io…” argomentò l'uomo, probabilmente tentando di giustificarsi per aver speso qualche soldo di più per una barbara ignorante e non addestrata.
“Non importa, sono soddisfatto. Tieni pure per te il resto del denaro.” Lo interruppe congedandolo.
“Grazie mio imperatore” rispose grato, in fondo “il resto del denaro” era una somma considerevole, pensò allontanandosi per poi uscire dalla taverna.
Il principe Kassandros aveva osservato la scena in silenzio, intuendo che il suo amico aveva ceduto alla tentazione di comprare una nuova schiava, ed egli stesso per primo non potè fare a meno di condividere la scelta di una schiava barbara, la sua stessa favorita lo era, e ricordava bene la curiosità che lo aveva spinto a comprarla.
Alhamba ...
... aveva uno sguardo particolare nel contemplare quel suo nuovo giocattolo, uno sguardo impaziente di usarlo. Uno sguardo malizioso e soddisfatto.
Il desiderio di fotterla su quel tavolo di legno, davanti a tutti, senza attendere, premendole il viso sulle assi sconnesse e imprigionandole i polsi gli attraversò fugacemente i pensieri.
Di scoprì desideroso di sentirla urlare, dibattere, soffrire, e infine piegarsi alla sua volontà. E poi godere di quella sottomissione fino al punto di desiderarla intimamente e di sentirne il bisogno.
Poi le strizzò il sedere, forte, improvvisamente, e lei strillò più per la sorpresa che per il dolore “Porco schifoso!” urlò. E prima che chiunque se ne rendesse conto lei aveva afferrato la brocca di terracotta dal tavolo e gliel'aveva rotta in testa.
In meno di un secondo tutti gli avventori furono i piedi, pronti a sguainare le armi. La ragazza fissava con gli occhi sgranati il ragazzo di fronte a sé, con le mani tremanti e realizzò la stupidità del proprio gesto. Alhamba era impassibile, sembrava che l'avvenimento non lo avesse minimamente sconvolto se non fosse stato per il vino che lo inzuppava da capo a piedi e una luce assassina negli occhi.
Prima che lei potesse trovare la forza di reagire lui se l'era caricata in spalla. E le aveva caricato un ceffone sul culo che era echeggiato in tutto il locale.
~ ~ ~
Giulia era ancora frastornata da quanto le era successo. E sinceramente non ci aveva capito molto apparte il fatto di ...