La schiava di Katia
Data: 28/10/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Marta86, Fonte: EroticiRacconti
... cliente più malleabile e ben disposto. Quindi era un modo, indiretto, di aiutare mio marito.
Anche Katia mi osservava. Pensai alla banale gelosia, ed era normale che fosse così, vedendo lei e vedendo me. La stronzetta bionda, però, durante la cena, iniziò a farmi battutine acide. Il mio seno era più grosso del suo, è vero, ma il mio era morbido e naturale, il suo piccolo e rifatto. Il mio corpo era slanciato e modellato dallo sport, non certo dalla chirurgia estetica, il suo no, era secco e piuttosto androgino. Cominciava comunque a innervosirmi. Anche Massimo, il cliente brizzolato, lo notò, e vidi che la cosa lo divertiva parecchio. Viceversa Paolo, mio marito, non dava alcun peso ai miei battibecchi con quella stronza, continuando a ragionare per conto suo, e a parlare ormai di cose che interessavano solo lui, pontificando di economie e massimi sistemi. Massimo invece era molto più concentrato su me, non mi levava gli occhi di dosso. L'unica ad ascoltare mio marito con attenzione era rimasta Katia, ma secondo me lo faceva solo per restituirmi il dispetto dei continui sguardi che suo marito mi dedicava.
Durante la cena bevemmo qualche bicchierino, e mangiammo davvero bene, il cibo preparato dal loro cuoco era di ottima qualità. Ma per tutto il tempo, quella biondina insopportabile, continuò a rivolgermi occhiate di odio e disprezzo. La trovavo fastidiosamente insopportabile. Così, quando finimmo, approfittai del fatto che Paolo e Massimo fossero usciti in terrazza ...
... per godersi la serata, e gustarsi un amaro, e mi avvicinai a lei.
"Non ti sto molto simpatica, vero?" le dissi.
Sorrise ineffabile.
"Perchè cammini come se fossi la dea della bellezza, e la natura è stata generosa con te, in effetti, bel viso, bellissimo corpo...ma credo che, in realtà, tu sia solo una puttana. - mi rispose – Una bella puttana, devo ammettere."
Rimasi spiazzata da quelle parole sprezzanti e provocatorie. Come osava?
"Sei fortunata. - le bisbigliai all'orecchio – Non ti prendo a calci nel culo, solo perchè ci sono questioni di affari in mezzo..."
"Davvero?" mi rispose con un sorrisetto quasi di scherno.
Avevo notato che i due uomini stessero rientrando nell'ampia sala. Ci sedemmo nei divani, per completare la serata con qualche liquore, e quattro chiacchiere informali. Mi sentivo strana, sarà stata qualcosa che avevo bevuto, come fossi un po' disorientata. Mentre ero distratta, persa nei miei pensieri, mentre loro chiacchieravano, mi resi conto che Katia era in piedi dietro il divano su cui ero seduta io. Senza dire nulla iniziò a massaggiarmi le spalle. Cosa le era venuto in mente? Era brava, devo ammettere, il suo tocco era deciso e profondo. Le sue frizioni entravano nel mio muscolo trapezio, percorrendo il tratto dalla spalla al collo, regalandomi sensazioni piacevoli. Per quanto fosse gradevole, ricevere quel tipo di massaggio in quel contesto, però, mi imbarazzava enormemente, e faceva crescere la mia voglia di prendere a schiaffi la ...