L' ora della merenda
Data: 27/10/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Segaiol0, Fonte: Annunci69
... poco fa aveva ricevuto il tocco della sua mano.
Un brivido di eccitazione mi attraversò la schiena mentre raggiunsi l'ultimo gradino.
Arrivato sul pianerottolo spinsi delicatamente la porta e la scostai, sentendo dalla cucina il solo rumore di Sabrina, intenta a preparare merenda.
Sbirciai dalla porta in silenzio.
Lei era appoggiata al piano di lavoro in marmo, che spalmava amorevolmente il burro e la marmellata sulle fette di pane, riuscivo a sentire il suo respiro mentre lavorava con calma.
Era bellissima, nella sua intima solitudine.
Mi eccitò quella visione ma nello stesso tempo mi fece venire voglia di calore umano, di un abbraccio, di sentire la tenerezza di un'altra persona prendersi cura di me (probabilmente era solo voglia di scopare).
Fissai quell'immagine nella mia mente, in modo da poter dedicarmici più tardi, nella solitudine della mia stanza.
D'un tratto lei si voltò.
La Sabrina che conoscevo era scomparsa, un'altra personalità aveva preso il suo posto.
Un'espressione inizialmente sorpresa lasciò il posto ad un sorriso complice e si avvicinò lentamente a me, dopo essersi pulita le mani su uno strofinaccio.
Si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò:
"Non dire una parola, silenzio"
Non avrei potuto fare altrimenti, ero paralizzato dal fatto che mi avesse scoperto così facilmente.
"Lo vedo come mi guardi sempre" continuando a sussurrare al mio orecchio "pensi che anche io non abbia voglia di un bel cazzo ogni ...
... tanto?"
"Penso di si" fui in grado di aggiungere io, imbarazzato e infrangendo il suo ordine di silenzio
"Beh, devi farmi solo una piccola promessa..... non ho bisogno nè di un marito nè di un altro uomo nella mia vita, quindi giurami che le cose tra noi rimarranno sempre così, da casti vicini di casa. In cambio ti prometto che non te ne farò pentire....lo so che non perdi un'occasione per guardarmi il culo, brutto porco.... allora, la tua risposta?"
Allibito dal suo discorso e dal linguaggio così diretto non seppi pronunciare parola, le feci solo cenno di sì con la testa.
Il mio cazzo spingeva fremente e umido da sotto i pantaloni.
"Bene, allora mettimelo dentro e fammi sentire quanto mi desideri" aggiunse di getto.
Si voltò di schiena e si appoggiò al freddo marmo della cucina, slacciandosi i jeans e facendoli scivolare alle caviglie, lasciando finalmente il suo culo davanti ai miei occhi. Non era come me l'ero sognato tante volte, era ancora meglio... la pelle liscia e setosa delle sue natiche era stupenda, coperta parzialmente da un paio di casti slip neri da casa, ma bordati di un leggero pizzo ai lati.
Mi calai i pantaloni e mi appoggiai a lei che sentendo il mio cazzo eretto sul culo cominciò a strusciarsi con ardore su di lui.
Continuò per un minuto, dopodiché si abbassò le mutandine e mi fece spazio dentro di lei con la mano.
Cazzo era fradicia, i suoi umori erano già a metà coscia talmente era eccitata, e io con lei.
La tenni ferma per i fianchi ...