Moglie prepotente
Data: 25/10/2023,
Categorie:
Voyeur
Autore: Run Like Hell, Fonte: EroticiRacconti
... ai miei occhi, conoscendola, che di era messa qualcosa in testa.
Era vestita semplicemente, in modo anche tranquillo, ma la sua rimaneva una sensualità che si sprigionava prepotente col semplice gesto di una mano, di uno sguardo, di un movimento con la testa.
Indossava stretti pantaloni e una camicetta bianca leggermente trasparente che faceva però un po’ più che intuire il suo seno sostenuto da un bianco reggiseno a balconcino.
Il fotografo cadde subito nella sua rete. Chiacchierarono quasi tutto il tempo tra loro, ma Elena, facendolo, non mi dimenticò; a me riservò la sua mano che mi cercava sulla coscia mentre parlava con il suo nuovo conoscente. In questo modo stabilì un legame a tre. Cominciava a condurre lei il gioco.
A fine cena lei, chiedendo scusa, si allontanò per tornare dopo pochi minuti. “Sono stata in camera a prendere uno scialle, comincia a rinfrescare”, disse.
Eh, cosa credibile a tutti, tranne che a me, primo perché non era certo quella la temperatura che Eva avrebbe patito, secondo perché, anche se lo fosse stato, avrebbe chiesto a me di andare in camera. Cosa aveva escogitato?
Lo capii subito, quando seduta allargò lo scialle che fino ad allora si era stretto sul seno.
Non aveva più il reggiseno, stette un attimo girata verso di me, perché vedessi con chiarezza, poi, quasi dandomi le spalle, tornò a parlare con Francesco fino a che, dopo circa un quarto d’ora tutti salutammo per ritirarci nelle nostre stanze.
Era il primo giorno ...
... di vacanza per tutti, il viaggio, il primo sole e la stanchezza ebbe il sopravvento.
In ascensore mia moglie si avvinghiò a me infilandomi prepotentemente la lingua in bocca, dicendomi “ora mi scopi a sangue e ritieniti fortunato che stasera tocchi a te, domani non so”.
Appena in camera, quasi nemmeno il tempo di entrare, ed eravamo nudi. Facemmo l’amore furiosamente e lei fu stranamente dolce.
Ad amplesso consumato rimanemmo abbracciati e, così stretti, lei prese a parlarmi del fotografo, quanto fosse divertente, peccato fosse fisicamente insignificante, quanto avesse allungato l’occhio sul suo seno, etc etc.
Al che io Le chiesi, visto che era così insignificante fisicamente, come mai gli avesse prestato tanata attenzione. “Facile” rispose lei “perché era l’unico maschio disponibile al tavolo e ti guardi e non fiati, se avessi voluto gli avrei toccato anche il cazzo sotto la tavola e ti sempre muto. Io faccio quello che voglio e, sempre che io voglia, tu guardi e non dici una parola.”
“ok, ok, nessun problema; va bene” risposi io.
“Bene” proseguì lei “ lui fa il fotografo, si vede che gli piaccio, penso che gli chiederò di farmi un po’ di foto, finalmente ne avrò di fatte bene, da un professionista. Anzi, facciamo così, domani lo avvicini tu e gli dici che vuoi farmi il regalo di un book fotografico fatto in modo serio e gli chiedi se è disposto a farlo; sono sicura che risponderà di sì, altrimenti appena lo vedo gli tocco il cazzo e lo guardo dritto negli ...