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Claudia, la giovane albanese
Data: 24/10/2023, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Tradimenti Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu
... mano ed invase il mio pene le chiesi se per favore potesse andare in bagno e prendere un piccolo asciugamano per non sporcarmi i pantaloni. Lo fece. Le diedi altri cento euro. Non ci fu bisogno di parole. Li prese calando il capo e biascicando tra i denti uno stentato grazie. Dalla volta successiva la aspettavo con impazienza per la mia sana sega che lei “attivava” senza impacci. Ormai faceva parte del suo lavoro. Non aveva più dubbi o titubanze. Mi sedevo sulla poltrona. Estraevo il rigido pene. Lei si sedeva davanti nella posizione a lei più comoda e aveva preparato già prima il piccolo asciugamano per la pulizia finale. Quando il lavoretto era completato buttava l’asciugamano tra le cose da lavare e poi continuava i lavori di casa. Pian piano era diventata normalità tant’è che se seduto sulla poltrona nicchiavo nell’estrarre il pene ci pensava lei. Sbottonava, calava cerniera e slip e lo estraeva. Mi pareva, a volte, di vedere nel suo sguardo una domanda: come fa ad essere sempre così duro? (io sapevo la risposta). Nel tempo diventò una pratica così usuale che avevamo l’occasione di conversare mentre la sua mano dolcemente, ma decisamente, mi cingeva il membro. Parlava senza interrompere la masturbazione. Aveva preso un suo comodo ritmo che sapeva mi avrebbe portato all’eiaculazione. Solitamente usava la mano destra per masturbarmi e solo quando i tempi della mia eiaculazione si allungavano troppo e la mano si stancava metteva in gioco la sinistra, ma solo per il tempo ...
... necessario che l’altra mano si “riprendesse”. Mi diceva che usare la mano sinistra le fosse scomodo. Effettivamente con la sinistra aveva una presa meno decisa e anche a me non dava quel piacere che avrebbe portato al completamente dell’atto. Quel mese incassò ottocento euro, uno sproposito per la loro realtà. Le chiesi come avesse giustificato al marito queste entrate. Mi confessò che gli aveva detto che aveva guadagnato trecento euro in più del solito perché aveva fatto degli straordinari (il marito era fuori paese per lavorare e non poteva sapere tutti i suoi movimenti giornalieri) e che cinquecento euro li aveva nascosti. Mentre mi diceva queste cose mi resi conto di come soffrisse e faticasse a mentire al marito. Le dissi che avremmo dovuto trovare il modo di giustificare credibili queste entrate. Passarono quasi tre mesi. Le seghe, sempre piacevoli, erano da me apprezzate, ma come si dice: quando ti danno il dito vorresti anche la mano e.. Insomma avrei voluto qualcosa in più. In quei mesi utilizzando, sicuramente con discrezione le “maggiori entrate”, aveva fatto degli acquisti per il proprio abbigliamento e si era schiarita i capelli e quel biondo la rendeva ancor più bella. Quando ci incrociavamo la domenica mattina, dopo la messa, lei con il marito e la figlia ed io con amici; non potevo sottrarmi a guardarla e soprattutto a rimirarle il suo splendido culetto. Non avevo timore che altri mi notassero perché gli occhi di tutti gli uomini si appuntavano su lei e sul suo ...