Claudia, la giovane albanese
Data: 24/10/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Tradimenti
Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu
... quella manina andare su e giù sul mio pene. Andò avanti per quasi venti minuti e solo quando la vidi stanca del movimento mi lasciai andare dicendo: attenta, ed il mio sperma le imbrattò mano e polso. Grazie; grazie, mille; mi hai salvato, mi sento meglio. Non era stupida e penso che avesse capito bene questa situazione e cosa ne potesse derivare. Adesso era arrivato il momento dell’imbarazzo, il momento cruciale. Mi alzai dicendole ancora grazie; penso che anche lei notasse che non avevo perso completamente l’erezione e pensai che anche questo potesse essere per lei una novità. Andai in bagno a sciacquarmi, sentii lei fare la stessa cosa, ma in cucina. Poi ci rincontrammo in salotto. Partiva la fase tre del mio, forse “sciocco” , piano. (fase uno la tavola, fase due la sega, fase tre la ricompensa) Avevo già i cento euro in mano e glieli misi a sorpresa nella sua. Lei quando si accorse disse che non li voleva. Non l’aveva fatto per i soldi, ma per aiutarmi. Le dissi che doveva accettarli perché quello che era successo quel giorno poteva succedere ancora e se non li avesse accettati non avrei saputo come ricompensare il suo aiuto e non avrei più avuto il coraggio di farmi aiutare se fossi stato ancora male e forse non avremmo più potuto vederci. Fui accorato e la buttai così sperando… e poi insistetti: a me i soldi non mancano. Sono felice se posso darti la possibilità di comprare un nuovo gioco o vestitino per Mirella (giocavo sulla figlia non su lei, ci sarebbe stato il ...
... tempo per il resto) Chinò il capo. Era una resa. Disse: li prendo, ma non vorrei. Era tutto per quel giorno. Quando tornò la volta successiva ero già seduto sul divano, per un po’ feci finta di nulla. Aspettavo. Quando finalmente mi chiese: tutto bene? Dissi: no. Purtroppo non andava tutto bene. Quella cosa, e lei capì subito cosa intendessi, si era ripetuta e avevo dovuto fare da solo, ma con dolore Sai le dissi, so che non dovrei, ma guarda . Estrassi il mio uccello gonfio carico di aspettative. Te lo chiedo direttamente: mi puoi aiutare ancora? Fai quello che ti senti. E’ sottinteso che ti sarò riconoscente Ero certo che doveva già aver pensato che la mia richiesta avrebbe potuta esserci. Ci avevamo sicuramente pensato a lungo tutti e due con ansie e motivi diversi. Lo dico perché non passò molto tempo tra la domanda e la risposta e non vi furono obiezioni particolari. Doveva già aver pensato ai pro e ai contro e …. e disse: va bene, ma non deve saperlo nessuno Grazie, grazie. Sei un angelo, il mio angelo e la strinsi affettuosamente godendomi la morbidezza del suo corpo. Tenendola leggermente per mano, con il pene che usciva dai pantaloni, andammo alla mia poltrona. Mi sedetti mentre lei guardava il mio pene congestionato. Quella fu una vera prima sega, perché lasciai fare tutto a lei. Mi misi comodo ben appoggiato alla spalliera della poltrona. Lei si sedette sul pavimento davanti me per impugnare con comodità il mio pene e…..alla mia venuta, quando lo sperma le unse la ...