1. Claudia, la giovane albanese


    Data: 24/10/2023, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Tradimenti Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... sconcio pensiero; il massaggio, ed era fatta. Tra le gambe mi “tirava” a farmi male. Quando mi venne vicino lasciai fuggire un aahh, che male. Lei mi guardò preoccupata. Cosa succede? Tenendo le mani sul “pacco” nulla, nulla. E lei: cos’ha? Mi dica. Mi faccia vedere. Ed io fingendo vergogna tolsi le mani che nascondevano l’erezione che spingeva dolorosamente contro la patta dei pantaloni. Scusa . Sento uno “strano” effetto che mi fa male. Era evidente anche a lei quello che mi stava succedendo. Un gonfiore atipico spingeva verso l’alto i miei pantaloni. “Carpe diem”. Scusa mi fa troppo male. Devo proprio. Sbottonai il bottone del pantalone, scesi la cerniera e prendendolo da sotto gli slip lo portai all’aperto. Era irto, duro e un po’ paonazzo dalla costrizione. Lo impugnai disinteressandomi di lei. Non la guardavo. E lo massaggiai a mò di sega. Lei, rossa in viso, non sapeva che dire, che fare e cercava di non “vedere”.. Fingendo di considerarla solo in quel momento. Scusa, scusa davvero non so cosa mi stia succedendo, ma mi fa troppo male. Sfruttavo la sua sicura inesperienza in merito. Puoi aiutarmi? Lei non sapeva cosa intendessi. Vieni qui. Perplessa mi si avvicinò. Dissi: da solo non riesco e la feci sedere al mio fianco buttando la mia testa indietro sulla spalliera del divano. Aiutami, non voglio obbligarti, non pensare male, ma ho bisogno di aiuto. Avevo già pensavo a come ricompensarla. (pensai a soldi : cento euro, non per trattarla da prostituta ,ma per una ...
    ... intelligente premessa). Era una somma importante per lei cento euro. E’ quello che guadagnava in una settimana di lavoro. Lo sapevo e pensavo che la cosa potesse convincerla, ma soprattutto giocavo sulla sua ingenuità e sul fatto che volesse aiutarmi. Ho male. Cosa posso fare? (era fatta) Metti la tua mano sotto la mia e stringi poi ti dico. Le sue lunghe e affusolate dita con le unghie smaltate di rosso cinsero la base del pene. Brava. Si, così. Tieni. Gliele feci lasciare così per un po’ godendomi il prezioso contatto. Poi tolsi la mia mano. Fai tu che sei nella posizione giusta e mettendo la mia mano sulla sua la condussi pian piano a farmi una sega. Brava così. Continua e… lasciai solo la sua mano. Per esperienza sapevo sarebbe stata una lunga cosa. Il Viagra oltre ad aiutarmi ad una forte erezione mi allungava di molto i tempi di eiaculazione. Era imbarazzata, ma vedendo il mio palese sollievo continuò a muovere delicatamente le dita con me che continuavo a dirle: si, così, non ti fermare che mi sento meglio. Mi disse dopo un po’: va meglio? Un po’, ma continua se non ti disturba. Se puoi muovere la mano un po’ più veloce che mi sembra che abbia un effetto migliore. A questo punto era per forza chiaro anche a lei cosa mi stava facendo. Non posso dire il perché, non lo so, ma non interruppe il movimento. Ma perché continuò: Il vino? Il pensare di aiutarmi davvero? La voglia di farmi un piacere? Mi godetti questa fantastica sega più per il suo aspetto mentale che fisico. Vedevo ...
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