Claudia, la giovane albanese
Data: 24/10/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Tradimenti
Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu
... legati al destino. Lei non prendeva la pillola ed il marito non voleva usare il preservativo ed allora, ridendo, mi disse che facevano l’amore con il “salto”. Mi spiegò che il marito all’ultimo istante si tirava indietro. Le dissi: ma, non è pericoloso? Basta niente per rimanere incinta. Si, è vero disse lei, e in un momento di eccessiva sincerità disse: e poi è anche meno bello. Sei li con il pensiero di stare attenta e non riesci a rilassarti ed a goderti interamente il tuo piacere. Le tornò il rossore al viso. La tolsi dall’imbarazzo tornando alla sua domanda. Le dissi: a proposito di quello che mi hai chiesto: si, mi manca il sesso con una partner e raccontandole che non fossi interessato alle prostitute di professione (da notare di professione) mi arrangiavo da solo, ma con poca felicità. E per restare nel tema, capovolsi ridendo la domanda: certo voi giovani non avete le remore dei nostri tempi. Ai nostri tempi: attenti alla gente, attenti ai pettegolezzi, la verginità intoccabile, certe cose non si possono fare. Dissi queste cose quasi ridendo, ma lei le colse seriamente. Mi disse: forse è vero quello che lei dice, ma non per me. Le ricordo dove sono cresciuta e chi ho frequentato o meglio chi non ho frequentato. Ho avuti rapporti solo con Igor e penso anche lui solo con me. Il discorso quel giorno finì lì. La cosa doveva averla un po’ turbata poiché la volta successiva mi guardava ogni tanto pensierosa. Parlavamo ancora, ma mi sembrava un po’ più chiusa rispetto al ...
... passato. Mi piaceva sempre più ed il mio “birillo” avrebbe voluto conoscerla più da vicino. Straparlo, ma come posso giustificare un vecchio che si “innamora” di una ragazzina? Poteva essere solo sesso, ma un sesso piacevole e non imposto; magari ottenuto in un modo subdolo. Le settimane passavano ed ero sempre più preso da quella ragazza/signora/modella e mi decisi ad osare. In fondo mi dicevo per convincermi; hai sempre agito seguendo un concetto che avevo fatto mio da tantissimo: chi non risica non rosica. Mi preparai per quel fatidico giorno. Presi una bella dose da venti mg di Viagra, meglio abbondare (lo prendevo di già con mia moglie e cinque mg bastavano). A pranzo misi a tavola una bottiglia di prosecco bianco di una gradazione alcolica superiore a quella che normalmente bevevamo. Tra una parola e l’altra, favorito che sin dai primi sorsi l’alcool stava facendo i suoi effetti, riuscii a farle bere due bicchieri colmi. Terminato il pranzo si rialzò e mi disse subito: mi gira un po’ la testa. Ed io: tranquilla è un attimo, passa subito. Lavai le stoviglie mentre lei riprese le pulizie di casa. Cinque minuti dopo ero seduto sul divano e non sulla mia solita poltrona che mi accingevo alla successiva mossa. Le vedevo di profilo il viso. Continuava ad essere leggermente lucido e lei ogni tanto si portava la mano alla testa come a togliere un velo di sudore. Mentre lei lavorava vicino a me cominciai, senza farmi vedere, a massaggiarmi il “pacco”. Le guardavo il culetto; uno ...