1. Questo sono io - 2. non sono tuo amico


    Data: 19/10/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: FinnTanner, Fonte: Annunci69

    ... Chiese Marco dopo un sorso di birra, la sua piadina era già sparita mentre io non avevo ancora mangiato neanche metà della mia.
    
    Fui costretto a ingoiare a forza il boccone e quasi mi strozzai nella fretta. “Uhm… bene, credo. È tosta, ma inizia a piacermi.”
    
    “Grande! Ci avevo pensato anche io, sai?”
    
    Non me lo aspettavo proprio. “E perché hai cambiato idea?”
    
    Sembrò pensarci per qualche secondo. “A dire il vero non lo so. Sognavo di entrare in polizia fin da piccolo, suppongo di aver avuto fretta. Ma amo il mio lavoro.”
    
    “Hai mai arrestato qualcuno?” Mi uscì così.
    
    Lui si bloccò con la bottiglietta di birra a qualche centimetro dalla bocca e mi guardò aggrottando le sopracciglia, poi mezzo sorriso gli piegò le labbra. “Qualche volta, ti eccitano queste cose?”
    
    La coca che stavo bevendo mi andò di traverso e rischiai di soffocare. “Cosa!?” Dissi strozzato. “No… non intendevo questo.”
    
    Marco scoppiò a ridere. “Dai, ti sto prendendo in giro, non prendere sempre tutto così sul serio.”
    
    Aveva ragione, lo facevo sempre. Alla fine, gli restituii un sorriso un po’ imbarazzato.
    
    “Comunque, oggi la mia squadra ha fermato una dozzina di manifestanti che stavano causando dei problemi durante un corteo. Uno lo abbiamo arrestato davvero, ha una lista di precedenti lunga un chilometro. Danneggiamenti, aggressione, furto...”
    
    Ascoltandolo mentre ne parlava, capii che a Marco piaceva davvero il suo lavoro. E mi resi conto anche che finalmente stavamo facendo ...
    ... conversazione. Qualunque argomento fosse, mi andava bene.
    
    “…poi durante una carica ho preso un pestone tremendo mentre tiravo indietro quel novellino di Claudio.” Continuò a raccontare tutto preso. “Quella pazza pesava almeno duecento chili, te lo giuro, pensavo mi avesse fratturato il piede.”
    
    “Ti sei fatto male?” Mi preoccupai subito, anche se non volevo sembrare – troppo – preoccupato. Stavo impazzendo, sarebbe stato tutto più facile se fossi stato sicuro del significato di questa serata. Ma in ogni caso, dovevo fare i conti con un dato di fatto, io stavo davvero iniziando a pensare a lui, e ne ero terrorizzato.
    
    “Niente di che,” scrollò le spalle. “Solo un livido.”
    
    Il film era fantascienza pura, dunque mi piaceva a prescindere. Visivamente era spettacolare ma per fortuna gli effetti speciali non svilivano la storia. Nel complesso, per me era un otto pieno. Marco continuò a farmi domande sulla trama per tutto il primo tempo, si fece coinvolgere un po’ da alcune scene di azione e poi si addormentò, risvegliandosi giusto in tempo per il colpo di scena finale.
    
    “Belle quelle armi regolabili, dovrebbero darle in dotazione anche a noi.”
    
    Avevamo perso la navetta dopo lo spettacolo, ma non eravamo così lontani e decidemmo di fare una passeggiata fino a casa.
    
    “Pew... Pew...” Marco imitò alla perfezione il protagonista nell’atto di estrarre l’arma e fece fuoco contro di me.
    
    “Auch!” Mi portai una mano al cuore. Centrato in pieno. Era talmente bello che avrebbe potuto ...
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