Questo sono io - 2. non sono tuo amico
Data: 19/10/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FinnTanner, Fonte: Annunci69
... tranquillamente sostituire l’attore anche nel film, ma questo non potevo dirglielo e invece rimasi a guardarlo di nascosto mentre passeggiavamo. Forse mi aveva davvero colpito perché sentivo qualcosa premere sul petto.
“Ti fa ancora male?” Gli chiesi dopo un po’ che camminavamo. Avevo notato che ogni tanto zoppicava leggermente.
“Non è nulla…” Rispose subito, ma quando poggiò il piede fece una smorfia.
“Chiamo un taxi.”
“Sto bene, davvero.”
Feci roteare gli occhi, alcune persone proprio non erano in grado di chiedere aiuto. E Marco era proprio uno di quelli. “D’accordo,” acconsentii con riluttanza. “Ma se poi dovranno tagliarti il piede non dare la colpa a me.”
Mi guardò malissimo. Forse avevo esagerato con l’umorismo macabro, ma un po’ se lo meritava per la sua testa dura.
In pratica fui costretto a sorreggerlo fino alla porta del nostro appartamento. Avevo il suo braccio intorno alle spalle e una parte considerevole del suo peso gravava su di me. Sospettavo che non fosse strettamente necessario, visto che fino a poco prima era riuscito a camminare da solo senza nessun problema, a parte il passo un po’ irregolare. Ma non me ne sarebbe potuto importare di meno. Stare così vicini, sentire il suo profumo e il calore del suo corpo sul mio, valevano qualsiasi fatica.
Una volta entrati, mi sfilai le scarpe e lo accompagnai fino al divano, aiutandolo a sedersi.
L’espressione sofferente sul suo viso era fin troppo accentuata e all’improvviso aveva ...
... iniziato anche a lamentarsi a bassa voce. Che esagerazione.
Mi guardava dal basso con due occhi da cucciolo smarrito. “Mi aiuteresti a togliere le scarpe?”
Mi prendi in giro? Pensai sospettoso. Però continuava a fissarmi con quello sguardo implorante.
Alzando gli occhi al cielo non potei fare altro che arrendermi e alla fine mi inginocchiai davanti a lui per allentare i lacci.
Indossava scarpe sportive blu legate con un doppio nodo e impiegai un po’ a disfarli. “Vuoi anche un massaggio adesso?” Gli chiesi ironico, dopo essere riuscito a sfilargliele.
Marco distese le gambe e poggiò i piedi sul tavolino del soggiorno con evidente soddisfazione. “Magari.” Sospirò stiracchiando le dita sotto le calze.
Ci rimasi di sasso, ovviamente stavo solo scherzando. E adesso? Un amico a questo punto avrebbe già dovuto mandarlo a quel paese e riderci su.
Invece io rimasi lì in ginocchio, immobile. Lui, intanto, si era messo comodo, e aspettava la mia prossima mossa, senza staccare nemmeno per un istante gli occhi dai miei.
Quando gli sfilai i calzini non disse nulla, ma il suo sorriso si allargò sensibilmente. Io arrossii e presi tra le mani uno dei suoi piedi. Decisamente, non volevo essere suo amico.
C’era davvero un livido sul dorso. Iniziai il massaggio da sotto le dita, a partire dall’alluce e poi sugli altri, uno per uno. Premetti delicatamente con i pollici sulla pianta del piede verso il tallone, poi ripetei lo stesso movimento nella direzione opposta. Aveva i ...