Esame di maturità - 9° episodio - Racconti Erotici

Esame di maturità - 9° episodio

... raggiungere il signorino Eugène in camera.

Salgo l’ampia scalinata veloce, pervaso da un fremito che mi percorre tutto il corpo… provo un’emozione forte che si tramuta in sorpresa quando entro nella stanza.

I miei amici sono in piedi appoggiati con le mani sulla scrivania: tutti e tre indossano un pantaloncino bianco al ginocchio, attillato e una t-shirt nera con la scritta “I’AM” in grandi caratteri bianchi; ai piedi portano delle nike nere dalla suola massiccia. Mi fanno pensare a tre reclute in uniforme estiva.

Eugène è al centro… i riccioli biondi risaltano sulla maglietta e il suo viso è incorniciato da un malizioso accenno di sorriso; anche gli occhi, verdi e luminosissimi, guizzano di allegria.

Su un lato c’è Andrea: i capelli lunghi e neri sono sciolti… la luce che entra dalla finestra aperta pone in risalto il naso, perfettamente disegnato, con la punta appena accennata all’insù, sulle labbra sottili… è particolarmente bello questa sera, non fosse per il colore scuro dei capelli sarebbe un elfo, innocente ed impudico.

Dall’altra parte, più vicino all’ingresso, Roberto con i capelli neri corti e le narici più pronunciate sembra un torello scalpitante … il bermuda bianco, lasciando libere le ginocchia, fa risaltare la vespa tatuata e il pelo delle gambe possenti

Sono bellissimi e teneri i miei amici visti così… mi metto a ridere

“ma buonasera! Vi siete messi in divisa per la lezione questa sera?”

“buonasera prof! Suvvia non perdiamo tempo… ...

... iniziamo subito il ripasso di storia!” rispondono insieme

“ok ok, ma sento puzza di bruciato!”

“incominciamo o no?” sbotta Roberto

“possiamo sederci?”

Ci disponiamo tutti intorno al tavolo rotondo teatro delle mie gesta orali la sera precedente ed inizio, con pacata sicurezza, a parlare

“come sapete la fine della prima guerra mondiale sconvolse profondamente gli equilibri geo-politici del vecchio mondo… due grandi imperi (quello austro-ungarico e quello ottomano) erano scomparsi e un terzo (quello zarista) era stato travolto dalla rivoluzione…”

Nella stanza si sente solo il suono della mia voce… è incredibile ma questa volta i ragazzi sono davvero attenti.

“solo per capire l’impostazione da dare al discorso… che tipo di interrogazione avete domani? Orale o scritta?”

È Andrea a rispondere: “un test con 20 domande a risposta multipla; tre domande a risposta aperta. Dopo corregge i compiti e, a chi vuole il massimo, fa una domanda orale. L’insegnate ha detto che, per abituarci a ragionare in termine universitari, il voto sarà espresso in trentesimi (ogni quiz vale 1 punto, le domande aperte 2 punti, quella orale 4 punti) poi lo divide per tre al fine di segnarlo in decimi sul registro”

“complimenti al vostro insegnante!”

“è un sadico – commenta Eugène – noi comunque dobbiamo prendere almeno 24, cioè 8, per aggiustare la media”

“chiaro, chiaro…”

Continuo a parlare per più di due ore, piacevolmente sorpreso dalla loro attenzione: si vede che sono ...