1. La mia vita da schiavo - cap 4 - una visita medica approfondita


    Data: 11/10/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: gayms79, Fonte: Annunci69

    ... gola, mi sentivo soffocare. Centimetro dopo centimetro sentivo entrare tutto il turgore dentro di me. Fino a quando non mi venne da vomitare. Quindi il doc si fermò "Alessandro qui c'è del lavoro da fare. Sono entrato appena pochi centimetri, forse 7, e questo già non resiste"
    
    "è un verginello doc, lo so che avrò del lavoro da fare, però promette bene, me lo ha detto anche Silvano"
    
    "se lo dice lui, è lui l'esperto. Vediamo come stanno i testicoli" e senza uscire dalla mia bocca prese in mano la mie palle e le tastò una dopo l'altra "anche qui non ci sono problemi, ottimo. Vediamo la resistenza" e così dicendo le prese tutte e due nella sua mano e iniziò a tirarle a sé, sussultai ma non provai dolore. Quindi iniziò a spremerle come fossero dei limoni. Urlai dal dolore o almeno ci provai. Avevo ancora il suo cazzo in gola che, oltre a impedirmi di urlare si infilò più in profondità "oh ecco, adesso si che si ragiona"
    
    "eh si doc, basta tastare i tasti giusti, hai visto!" i due si lasciarono andare in una grassa risata senza curarsi di me.
    
    Finalmente il dottore scese da me e protetti tornare a respirare normalmente.
    
    "non ci rimane che controllare dietro. Togliamo il 'tappo' e vediamo come sta. JENNY VIENI QUA!" urlò alla sua assistente "porta il kit bag, quello per i clisteri" e la ragazza tornò con un carrellino con uno zaino nero "mentre tu monti tutto io e il mio cliente andiamo a prendere un caffè. Mi raccomando di montarlo bene o ti farò pulire tutto con la ...
    ... lingua. Lo sai che non sopporto i lavori da inetti come te. Hai 5 minuti" detto ciò i due adulti si allontanarono.
    
    La ragazza senza battere ciglio e senza perder tempo si mise subito a montare il kit che consisteva in una specie di un telo di plastica che faceva vasca di raccolta attaccato sotto il lettino, così da evitare che qualsiasi cosa potesse cadere a terra "mi scusi signorina, posso chiederle una cosa?"
    
    "dimmi pure"
    
    "Ma come mai ti fai trattare così dal dottore? Sembri una schiava!" e faci una risatina
    
    "in effetti è così, sono la sua schiava" rimasi di sasso "devo molto al padrone. E faccio tutto quel che mi ordina. È il mio modo per ricompensarlo"
    
    Nemmeno il tempo di finire la frase che Jenny finí di montare la vasca e si mise in un angolo in ginocchio in attesa che i due tornassero. "so che ancora non capisci, ma anche tu un giorno…" non capii subito quell'ultima frase che rimase incompiuta perché i due amici rientrarono.
    
    "brava Jenny, ti sei meritata un premio. Per adesso rimani lì in attesa, che qui si comincia." il dottore si mise dei guanti in lattice che gli arrivavano fin quasi al gomito. Indossò un camice impermeabile e iniziò a slegarmi la cintura. "non spingere e non far uscire il dildo dal culo o saranno guai per te, ragazzo mio" cercai di assecondare le parole del mio aguzzino anche se l'istinto era quello di far uscire al più presto quella cosa che era nel mio culo oramai da qualche ora e trattenerla dentro senza l'aiuto della cintura era ...